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Telecom e la giostra immobiliare di Amos Genish

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Telecom e la giostra immobiliare di Amos Genish

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Scoppia un “giallo” delle case di Amos Genish il numero uno di Telecom Italia. Che rimarrebbe relegato a livello di gossip immobiliare. Il manager israeliano, sbarcato sul ponte di comando della più grande compagnia telefonica del paese lo scorso anno, ha dato disdetta all’affitto della sua abitazione alle porte di Roma (per un’altra in centro). Nella casa che sta per lasciare, aveva traslocato appena pochi mesi fa, dopo un anno passato in albergo. È il segnale di un addio del 58enne amministratore delegato da Telecom? Assolutamente «No» ribattono da Telecom, spiegando che sarebbe stata sol o una casa estiva.

La “Divinazione Immobiliare”, predire i movimenti di personaggi importanti dai loro spostamenti abitativi, è un fenomeno mediatico sdoganato dal mondo del calcio (di cui peraltro TIM è il principale sponsor in Italia), dove firme e disdette di contratti di affitto sono oggetto di studio da aruspici per leggere spostamenti futuri da una squadra all'altra.

Sbarcato a Roma a settembre dell’anno scorso, Genish era rimasto sostanzialmente “apolide” vivendo da turista in hotel (con un piccolo soggiorno ai Parioli). Dopo mesi di ricerca, e aver cercato invano un alloggio a Piazza Farnese, cuore della movida romana a Campo de’ Fiori, alla fine si era deciso per una sontuosa villa sull’Appia Antica, fuori dal caos del centro, tra rovine millenarie e i pini di Roma.

Dopo il ribaltone nel Cda della scorsa primavera, con il fondo americano Elliott che ha disarcionato Vincent Bollorè e la sua Vivendi dal trono, anche la poltrona di Genish, formalmente riconfermato, è diventata traballante. Il manager era stato scelto da Bollorè, dopo l’addio milionario, tra mille polemiche per il mega-compenso, di Flavio Cattaneo. E con il vessillo del fondo Elliott che sventola in cima a Telecom, i rumor su un addio di Genish non hanno mai smesso di serpeggiare. Tanto che appena una settimana fa, il manager è corso a dare l’ennesima smentita alle voci che lo vorrebbero fuori.

Il “mistero”, se così si può chiamare, dell'affitto fa il paio con un altro “giallo”: a fine settembre il manager è stato avvistato a Parigi. Era in visita a Vivendi, chiamato “a rapporto” dal primo azionista del gruppo, cosa in passato avvenuta in coincidenza con avvicendamenti alla guida della compagnia. Questa volta però la situazione è più complicata perché la media company che fa capo a Bollorè non ha più formalmente il comando, essendo stata messa in minoranza in consiglio. Il manager israeliano ha minimizzato: è normale che incontri periodicamente i principali azionisti come ha fatto un paio di settimane fa proprio con gli uomini di Paul Singer.

Ma non è «normale» - e di fatto foriera di continua instabilità - una governance da public company con un azionista alla soglia dell’Opa che, forzando la mano, potrebbe sempre cercare di tornare in sella. Tant'è che si è saputo - a distanza di qualche settimana dal fatto - che Genish ha inviato una missiva in inglese al presidente Fulvio Conti e al consigliere indipendente Dante Roscini (che poi l'ha girata agli altri consiglieri indipendenti) per lamentare in sostanza il clima teso e chiedere se la sua presenza in azienda fosse ancora gradita. Chi l'ha letta ha avuto l'impressione che fosse stata scritta da un legale.

Ora i traslochi e gli affitti non fanno che gettare benzina sul fuoco: l’addio alla Villa da Imperatore Romano è il segnale di un addio all'Italia? No, pare che sia invece solo gossip immobiliare. La famiglia di Genish vive a Londra, dove lui ogni fine settimana torna puntuale come un orologio svizzero per rivedere la moglie e i due figli. La lussuosa abitazione sarebbe dovuta servire per riunire tutti, ma la signora Genish, a dare retta a RadioBorsa, non ne vuole proprio sapere di trasferirsi dalle sponde del Tamigi a quelle del Tevere. Genish si è trovato a vivere in una mega villa da solo, fuori dalla città. E così, appena traslocato, ha di nuovo cambiato idea. Nessun addio a Roma, per il momento. Accanto alla dimora rurale, spiega l’azienda, aveva già preso un’altra casa in centro, a Piazza Navona dove ora, finita l’estate, è andato a vivere. Più vicino al lavoro, e più adatta a un manager “single” con famiglia lontana.

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