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La Cina fa sbandare Apple. Bruciati 320 miliardi da agosto

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La Cina fa sbandare Apple. Bruciati 320 miliardi da agosto

Servizio |I CONTI DI CUPERTINO

La Cina fa sbandare Apple. Bruciati 320 miliardi da agosto

Davanti al  negozio Apple a Pechino (Afp)
Davanti al negozio Apple a Pechino (Afp)
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NEW YORK - È un inizio d'anno da odissea per Apple, ormai detronizzata da regina della capitalizzazione di mercato: il chief executive Tim Cook ha tagliato le previsioni trimestrali, rara ammissione di passi falsi nella crescita del colosso degli iPhone. Ora si aspetta, per la precisione, entrate da 84 miliardi di dollari nel primo trimestre fiscale terminato il 29 dicembre, contro la fascia anticipata di 89-93 miliardi. E a tradire Apple sono stati i mercati del futuro, gli emergenti, a cominciare dal più grande di tutti, la Cina. La loro frenata, soprattutto negli smartphone che rappresentano tuttora il pilastro di utili e fatturato targato Apple, è stata più brusca di quanto immaginato dall'azienda.

La prima sorpresa negativa è stata nella drasticità della revisione - dell'8% dal valore medio dei vecchi pronostici. Quanto sia rara lo rivela la storia: negli ultimi cinque anni e mezzo, da quando cioè ha adottato l'attuale politica di guidance, Apple ha mancato e di pochissimo il livello medio delle previsioni trimestrali soltanto due volte. I conti del trimestre appena concluso verranno comunicati il 29 gennaio.

Il secondo elemento preoccupante è stata la sottovalutazione ammessa dall'azienda della frenata cinese e delle incognite globali. «Gran parte della delusione nella guidance, e più del 100% del declino anno su anno delle entrate è avvenuto nella regione della Grande Cina sia negli iPhone che nei Mac e negli iPad», ha rivelato Cook in una lettera agli investitori. L’incertezza che si è aggravata sui mercati finanziari, ha aggiunto, «è parsa contagiare i consumatori», erodendo il “traffico” nei negozi Apple e tra i partner.

La delusione è stata tale da dimostrare di poter erodere anche la fiducia nel titolo: nel dopo mercato ieri sera ha bruciato il 7,5 per cento. Apple è ormai terza per valore in Borsa alle spalle non solo di Microsoft ma di Amazon. E da quando in agosto era diventata la prima società americana a superare la vetta dei mille miliardi, Apple ha perso circa 320 miliardi di valore. La quotazione del titolo è crollata del 37,4% dai massimi storici.

Il terzo interrogativo - e il più significativo - riguarda l'esistenza di profonde ragioni di business per la frenata accanto a fattori particolari e temporanei. Questi ultimi hanno certo pesato sulla battuta d’arresto e potrebbero averla esagerata: il paragone con lo stesso trimestre dell’anno precedente ha sofferto perché i recenti modelli più cari e redditizi, gli iPhone XS e XS Max, hanno cominciato a essere consegnati in settembre, entrando in parte ancora a far parte del bilancio del quarto trimestre fiscale.

L'iPhone X, per l'anniversario decennale, aveva invece debuttato un anno fa interamente nel corso del primo trimestre fiscale. Sono affiorate difficoltà con i fornitori per la domanda creata da un particolarmente ampio ventaglio di nuovi prodotti, danneggiando la disponibilità di Apple Watch Serie 4 come degli iPad Pro, di AirPods e MacBookAir. E la forza del dollaro ha da sola limato il 2% dalle vendite.

Alle spalle di tutto ciò incombono tuttavia sfide irrisolte, che tengono sulle spine gli investitori e rischiano di premere sulla performance: anzitutto la dipendenza da un prodotto, l’iPhone, su un mercato sempre più saturo, competitivo e dove i consumatori potrebbero cambiare sempre meno frequentemente i loro gadget. Una dipendenza che può rivelarsi traditrice, nonostante la maggior diversificazione del gruppo dimostrata dall'espansione nei servizi. Nel primo trimestre fiscale, ad esempio, ha previsto nei servizi risultati migliori delle attese, entrate per 10,8 miliardi, che non sono però bastati a compensare la debolezza nei segmenti chiave. Rimane inoltre da verificare se la leggendaria capacità innovativa di Apple saprà ancora tradursi in nuovi successi.

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5 Commenti

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  • francesco55 |

    per fra102. Ma mica io ho scritto che le performance di Apple centrano qualcosa con il governo italiano! Se del mio commento ha capito questo la invito a rileggerlo perchè proprio delle tante cose che ho scritto proprio di questa non c'è traccia. Io ho usato il caso Apple (azienda modello del tipo di sviluppo economico portato avanti dalle alternative ai populisti) per fare un paragone con il caso spread. Se chi ha investito un anno fa in un azienda che dovrebbe essere il modello da seguire, l'eccellenza verso cui andare, ha perso il 40% dell'investimento, quindi molto di più di chi ha investito nei bistrattati e quasi junk titoli di stato italiani, ce la vogliamo fare qualche domanda e la apriamo una riflessione oppure facciamo finta di niente e che tutto vada bene? Poi percarità, siamo in democrazia e va bene tutto, però se l'alternativa al populismo è fare gli struzzi poi non stupiamoci che il governo 5S-lega, nonostante tutto, abbia il 60% di consenso tra gli italiani.

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    • db1954 francesco55

      Paragone assurdo. Anche il mio cane sa che c'è una grossa differenza tra investimenti azionari e titoli di stato o obbligazioni. Le azioni sono SEMPRE a rischio. Possono salire o scendere, anche indipendentemente dalla bravura dei dirigenti. Nella tecnologia poi può sempre succedere di tutto: oggi quasi tutti sono innamorati dell' iPhone, domani esce un prodotto migliore e le cose cambiano. Chi investe in azioni deve sapere questo, altrimenti è meglio che si tenga alla larga. Apple non ha tradito la fiducia di nessuno, se uno investe in azioni senza sapere quello che fa, poi non ha diritto di lamentarsi. Viceversa, se un governo provoca un peggioramento dei conti pubblici, i cittadini hanno tutto il diritto di lamentarsi.

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  • francesco55 |

    Cosa cosa? Apple ha bruciato oltre 300 mld e fatto perdere quasi il 40% ai risparmiatori che avevano sottoscritto le loro azioni? Ma non erano Salvini e Di Maio quelli che bruciavano i soldi dei risparmiatori? Adesso viene fuori che un azieda che è definita il modello da seguire per ottenere crescita e sviluppo economico ha fatto peggio (molto peggio) del governo dei populisti! Che dite la facciamo un riflessione sul fatto che se i populisti hanno tanto consenso lo dobbiamo alle scelte poco lungimiranti (eufemismo) di chi si presenta come alternativa? Se i populisti nella loro ingenuità o incompetenza fanno meno peggio di quelli sulla carta competenti, sarà forse il caso che questi ultmi cominciano a farsela qualche domanda? Oppure andiamo avanti a mettera la testa sotto la sabbia come gli struzzi?
    Buon Natale e buon anno a tutti.

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    • Fra102 francesco55

      ...ma veramente pensi che l'Italia sia sempre al centro del mondo e che i nostri governi determinino ogni volta le sorti dell'economia mondiale? Qua si parla di apple (stati uniti) e di cina...noi non alziamo nemmeno l'uno per cento in questa faccenda. A nessun altro, fuori dai nostri confini, interessa quello che ci accade...basta viaggiare per rendersene conto

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    • eddie75 francesco55

      le azioni Apple sono cresciute del 700% in dieci anni. Cioè un furbone che decideva di comprarle, aveva un rendimento di 700 euro/anno ogni mille investiti. Secondo te è un investimento oppure un furto? Apple adesso non sta bruciando un bel niente. Gli investitori stanno perdendo qualche briciola dell'immensa pagnotta sottratta in questi anni all'economia reale, fatta di gente (stupida) che lavora un mese per comprarsi un telefono.

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