Prosegue in Ubs il lavoro per la pianificazione della futura successione del chief executive officer Sergio Ermotti e del
presidente del consiglio di amministrazione Axel Weber. Entrambi sono da oltre sette anni al vertice della maggior banca svizzera.
Lo stesso Weber aveva a indicato nei mesi scorsi il 2022 come una data limite per la permanenza sua e di Ermotti nei due posti
chiave. Ubs è stata rilanciata in questi anni e non c'è ora un'urgenza di ricambio al vertice, ma sembra ormai chiaro che
la banca elvetica voglia prepararsi per tempo e che il lavoro di ricerca si stia quindi intensificando.
«Il ceo e io siamo all'ottavo anno nella banca – ha detto Axel Weber all'agenzia Bloomberg – ed è il momento di cominciare
a pensare come consegnare l'istituto ai nostri successori. E qui parlo volutamente al plurale». Il presidente tedesco di Ubs
(che in precedenza è stato presidente della Bundesbank) conferma quindi i lavori in corso e anche il fatto che questi riguardano
entrambi i successori, il suo e quello del ticinese Sergio Ermotti (che è stato tra l'altro in Merrill Lynch e Unicredit prima
di approdare a Ubs). «Siamo in una fase molto precoce di queste discussioni, non voglio alimentare speculazioni al riguardo
di qualcosa che potrebbe succedere a breve: non è così», ha aggiunto Weber.
Bloomberg ha anche riferito di trattative tra Ubs e Christian Meissner, top manager austriaco, ex investment banking di Bank
of America. Secondo l'agenzia, l'idea sarebbe quella di dare ora a Meissner una posizione di responsabilità in Ubs, per prepararlo
come successore di Ermotti. Weber non ha confermato questa voce e si è limitato ad affermare: «Parte di quello che facciamo
è portare in banca il maggior numero possibile di talenti, naturalmente parliamo con le persone». Questa frase peraltro può
suonare come una conferma di un orientamento ben presente, secondo fonti elvetiche attendibili, nel vertice di Ubs: la soluzione
potrebbe essere quella di assumere in tempi brevi un top manager esterno, in modo da avere il tempo di farlo diventare un
“interno” e di affidargli poi, se tutto va bene, la carica di ceo.
Per la verità due nomi forti di interni erano già stati oggetto di voci per la successione a Ermotti. Uno era quello dell'ex
numero uno dell'investment banking, l'italiano Andrea Orcel, che però ha lasciato Ubs nei mesi scorsi per fare il ceo della
spagnola Santander. L'altro era quello dello svizzero Jurg Zeltner, ex responsabile del wealth management, che pure ha lasciato
l'istituto elvetico, all'inizio del 2018. Usciti di scena questi due nomi, alla ribalta come possibili successori interni
di Ermotti restano soprattutto il tedesco Martin Blessing e l'americano Tom Naratil, che attualmente guidano il wealth management,
cioè il settore gestione di patrimoni che rappresenta il core business della banca rossocrociata.
Christian Meissner potrebbe essere la soluzione esterna per la carica di ceo, da assumere subito se passasse la linea del farlo in un certo senso crescere all'interno, oppure più avanti se questa linea non passasse. Un altro nome di esterno emerso nelle voci questi giorni, peraltro senza conferme ufficiali, è quello dell'elvetico Philipp Hildebrand, già alla Banca nazionale svizzera ed è attualmente vicepresidente di BlackRock.
© Riproduzione riservata