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Wall Street accelera, svolta nelle trattative commerciali Usa-Cina

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L'Analisi |la giornata dei mercati

Wall Street accelera, svolta nelle trattative commerciali Usa-Cina

Il presidente Usa, Donald Trump con  il presidente cinese, Xi Jinping (Afp)
Il presidente Usa, Donald Trump con il presidente cinese, Xi Jinping (Afp)
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Indici Usa in accelerazione sulla scia delle indiscrezioni stampa secondo cui la Cina ha proposto agli Usa un modo per azzerare entro il 2024 il suo avanzo commerciale. Il modo per farlo sarebbe acquistare beni "Made in Usa" per un valore annuo complessivo di oltre mille miliardi di dollari. Ora il focus si sposta su Washington, dove il 30 e il 31 gennaio il vice premier cinese incontrerà i negoziatori statunitensi. Per un accordo c'è tempo fino al prossimo primo marzo, quando scadrà la tregua siglata il primo dicembre dai presidenti delle due nazioni. Le speranze per una intesa fanno accelerare il Dow Jones che arriva a guadagnare l'1,4%, a quota 24.698. L'S&P 500 aumenta di 35,3 punti, l'1,34%, a quota 2.671. Il Nasdaq Composite aggiunge 90 punti, l'1,3%, a quota 7.174. Il petrolio a NY con scadenza febbraio vola del 3% a 53,59 dollari al barile. Il Vix si sgonfia dell'1,8% a 17,73. Mentre gli indici si apprestano ad archiviare la quarta settimana di fila in aumento, il cosiddetto indice della paura marcia verso il calo mensile maggiore da quasi tre anni (di oltre il 31%).

Intanto per le Borse europee, dove è tornato a prevalere l’ottimismo, è stata una seduta di forti acquisti. Gli investitori, anche in questo caso, hanno scommesso che sia presto raggiunto un accordo Usa-Cina sul fronte del commercio internazionale, a pochi giorni dall’incontro a Washington tra il vicepresidente cinese e l’amministrazione Trump, in calendario il 30 e 31 gennaio. Sono dunque tornati in secondo piano i timori su un rallentamento dell’economia globale. Milano ha chiuso le contrattazioni in progresso dell'1,22%, recuperando il 7,5% circa da inizio anno e portandosi ai massimi da tre mesi. Anche lo spread si è ridotto a 247 punti.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib

Sale l'attesa per il meeting Usa-Cina di fine mese
Gli investitori hanno iniziato a comprare azioni sin dalle prime battute sulla scommessa che possa sbloccarsi il confronto tra Cina e Stati Uniti sul commercio internazionale. Del resto Wall Street Journal ha diffuso l’indiscrezione che l'amministrazione Trump ha allo studio un taglio dei dazi imposti alle importazioni cinesi. Sebbene la Casa Bianca abbia smentito, i mercati hanno subito fiutato novità in arrivo. E non a caso nel pomeriggio è arrivata un'altra indiscrezione che ha scatenato l'euforia dei mercati: Pechino avrebbe messo sul tavolo delle trattative la disponibilità ad un maxi aumento delle importazioni dagli Stati uniti per bilanciare il proprio avanzo commerciale. Intanto, sul fronte dei dazi, la Commissione europea ha chiesto un mandato negoziale per raggiungere un’intesa con gli Stati Uniti “strettamente” volta ad abolire i dazi che ostacolano lo scambio di beni industriali, con l’esclusione dei prodotti agricoli. La strada, tuttavia, potrebbe risultare in salita, dal momento che l’amministrazione Trump vuole mettere sul tavolo anche l’agricoltura.

Tim scivola dopo indicazioni su conti 2018 e andamento 2019
Il listino italiano, però, ha fatto lievemente peggio degli altri listini europei a causa dello scivolone di Telecom Italia, che ha accusato un ribasso del 7,2%, all’indomani della diffusione dei deludenti conti preliminari del 2018 e delle indicazioni sul 2019 improntate alla cautela.

Nel dettaglio l’azienda ha annunciato che l’ebitda registrato nel 2018 in Italia «è stimato in diminuzione (mid single digit) rispetto all’anno precedente». Comunque grazie all’andamento della controllata brasiliana, l’ebitda consolidato complessivo organico è atteso nell’intorno di 8,1 miliardi, in calo dagli 8,6 miliardi di ebitda adjusted del 2017. Le indicazioni di Telecom implicano che nel quarto trimestre dell’anno scorso in Italia sia avvenuto un forte deterioramento dei margini, in caduta libera del 10% circa, rispetto al ribasso del -3,6% dei primi nove mesi. I numeri hanno per altro evidenziato che il piano triennale ideato dall’ex ad, Amos Genish, è ben distante dalla realtà: prevedeva infatti una crescita media annua «low single digit», vale a dire del 2-3%. Target a questo punto da rivedere visto che lo scostamento del primo anno. Ieri il cda ha inoltre analizzato il budget preliminare per quest’anno, mettendo in conto che i fattori che hanno provocato un rallentamento della dinamica del business in Italia «influiscano anche sul 2019, in particolare sul primo semestre». Comunque il nuovo piano industriale, targato dall’ad, Luigi Gubitosi, verrà annunciato alla comunità finanziaria il prossimo 21 febbraio.

Bene Saipem e Leonardo
Saipem (+3,9%) si è messa in evidenza, beneficiando sia dell’andamento del greggio, sia della notizia che la società si è aggiudicata contratti in Arabia Saudita del valore di 1,3 miliardi di dollari. L’andamento del prezzo del greggio ha favorito gli acquisti su Eni (+2,7%) e Tenaris (+3,6%).. Sono state premiate anche le Leonardo - Finmeccanica (+3,98%), sull’onda del contratto siglato
la vigilia con il Ministero della Difesa del Regno Unito per la fornitura di servizi completi di supporto e manutenzione per la flotta di elicotteri Apache AH Mk.1. Il contratto di supporto operativo integrato ha un valore di circa 293 milioni di sterline, ossia di circa 325 milioni di euro e garantirà la copertura dei relativi servizi dal primo aprile 2019 fino al ritiro della flotta, previsto nel 2024. Ed ancora sono risultate in rialzo le Fiat Chrysler Automobiles (+1,4%) e le Cnh Industrial (+3%), mentre sono rimaste al palo le Ferrari. Stmicroelectronics è volata del 4,4%. Tra le azioni del Ftse Mib hanno perso quota quelle delle ex popolari, ossia di Banca Pop Er (-0,59%), Ubi Banca (-0,21%) e Banco Bpm(-1,88%). Per contro sono andate bene le azioni di Intesa Sanpaolo(+1,2%) e di Unicredit (+0,77%).

Fuori dal paniere principale, sotto i riflettori Astaldi
Fuori dal paniere principale, sono volate del 7,88% le Astaldi sull’ipotesi che Cassa Depositi e Prestiti scenda in campo insieme a Salini Impregilo (+1,9%) per creare un polo delle costruzioni e superare la crisi di settore. Cdp, in particolare, entrerebbe nel capitale di Salini Impregilo con l’intento di creare un’entità sufficientemente forte per affrontare prima la messa in sicurezza di Astaldi e poi quella degli altri grandi operatori in difficoltà.

Lo stesso Pietro Salini, numero uno di Salini Impregilo, non ha escluso il progetto. «Perché no? - ha dichiarato il manager - Cdp potrebbe dare una mano, così come possono darla le banche e altri interlocutori. Il nostro è un progetto aperto, di sistema». L’imprenditore ha inoltre dichiarato che entro fine mese verrà presentata l’offerta per Astaldi.
Le Rcs Mediagroup sono salite dell'1,5%, dopo l'ottimismo espresso ieri dal presidente e a.d. Urbano Cairo sui conti 2018. In particolare su Rcs l'imprenditore ha confermato che il gruppo ha raggiunto nel 2018 l'obiettivo di portare l'indebitamento sotto i 200 milioni di euro e ha inoltre aperto alla possibilità di un ritorno al dividendo per la prima volta dalla primavera del 2018. Fincantieri ha invece perso lo 0,1% nel giorno in cui l’ad del gruppo, Giuseppe Bono, si è dichiarato «fiducioso» su Stx, ma ha precisato che «non si aspetterà in eterno. ci sono tempi tecnici».


Milano nell'ultima settimana sale del 2,1%, corre la Juve male le ex popolari
Nonostante il no del Parlamento inglese all’accordo sulla Brexit firmato da Theresa May, le Borse europee sono salite nel corso dell’ultima settimana. Francoforte è stata la migliore, mettendo a segno un progresso del 3%. Piazza Affari ha registrato un rialzo del 2,17%, in buona compagnia con Madrid che è salita del 2,16%. E’ andata bene anche Parigi (+2%), mentre Londra è rimasta un passo indietro rispetto agli altri listini europei, pur registrando un progresso dello 0,72%. A Milano Juventus (+11,5%), ha registrato la performance migliore, continuando a percorrere la strada del rialzo da quando il 27 dicembre è entrata nel Ftse Mib. Sono andate bene anche Diasorin (+7,2%) e Cnh (+6,7%) hanno registrato la performance migliore, mentre in coda al listino ci sono state le tre ex popolari ossia Bper (-6,5%), Banco Bpm (-5,9%) e Ubi (-4,89%), penalizzate dalle nuove richieste della Bce in materia di Npl. Lo spread è calato da 268 a 247 punti. E’ salito il prezzo del greggio, registrando un progresso settimanale del 3,6%.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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