Risparmio

Banca Mediolanum, Doris: raccolta Pir ferma in attesa dei decreti

  • Abbonati
  • Accedi
risparmio gestito

Banca Mediolanum, Doris: raccolta Pir ferma in attesa dei decreti

(Imagoeconomica)
(Imagoeconomica)

Banca Mediolanum si propone di raggiungere nell'anno in corso una raccolta migliore rispetto a quella del 2018, archiviata con una raccolta netta positiva per 4,1 miliardi e una raccolta del risparmio gestito di +3 miliardi. «Nel 2019 puntiamo a fare meglio», ha infatti detto a Radiocor il numero uno del gruppo, Massimo Doris, non particolarmente preoccupato sia per il rallentamento del pil italiano che si profila all'orizzonte, sia per alcuni nodi da sciogliere come il blocco della raccolta dei nuovi fondi Pir nell'attesa dei decreti attuativi della legge di bilancio, sia per l'impatto della nuova Mifid, che comporta la rendicontazione dettagliata dei costi legati alla gestione del risparmio. Su quest'ultimo punto Doris ha indicato a Radiocor che i costi esatti del 2018 «verranno inviati alla clientela tra giugno e luglio».

L’amministratore delegato di Banca Mediolanum si è definito «soddisfatto dei conti del 2018: l'utile netto è diminuito, ma in teoria sarebbe stato superiore a quello del 2017 senza la posta straordinaria legata alle controversie fiscali e a quelle del fondo di garanzia per la vicenda Carige. E questo nonostante il calo delle performance fee e del fair value, legati all'andamento dei mercati», ha spiegato l'imprenditore a Radiocor, sottolineando che il margine operativo, attestandosi a 288 milioni, è salito del 33% rispetto all'anno precedente. Insomma, ha detto Doris, «vantare un utile ante imposte, al netto delle poste straordinarie, superiore a quello del 2017, dimostra la nostra strategia, soprattutto perché realizzato in un anno così complesso».

La raccolta di risparmio attraverso i fondi Pir di Banca Mediolanum e dell'intera industria del risparmio gestito va con il contagocce nell'attesa dei decreti attuativi dell'ultima legge di bilancio che ha previsto una serie di novità, come il presupposto che il 3,5% della raccolta sia investita sulle aziende quotate sull'Aim e un ulteriore 3,5% in fondi di venture capital. Banca Mediolanum «ha raccolto nel mese di gennaio solamente 29 milioni come fondi Pir, contro i 100 del gennaio 2018». Si tratta di clienti che hanno versato liquidità nei fondi Pir già sottoscritti. È invece impossibile aprire nuovi fondi. «E' tutto bloccato con i nuovi contratti perché per adesso non possiamo adeguarci alle indicazioni di legge con il vecchio fondo Pir già esistente, né possiamo creare un fondo nuovo, non conoscendo i dettagli, anche se la legge di bilancio è abbastanza chiara», ha spiegato Doris, aggiungendo che per adesso, a livello di gruppo, non è neppure stato deciso se verranno trasformati i vecchi strumenti o se verranno lanciati fondi nuovi. (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

© Riproduzione riservata