Il bilancio record non è sufficiente al gruppo Psa per vedere il titolo decollare in Borsa. Anzi. Le azioni del gruppo francese dell’automotive cedono quasi il 2,5% sulla Borsa di Parigi, probabilmente sulle previsioni del 2019 che indicano un mercato automobilistico stabile in Europa ma una decrescita del 3% in Cina e dell'1% in America Latina, controbilanciato in parte da un sensibile aumento (+5%) in Russia.
Tornando ai dati di bilancio, il gruppo ha archiviato il 2018 con un fatturato di 74,027 miliardi di euro in crescita del 18,9% e un risultato netto di 3,295 miliardi in miglioramento del 40,4%. Il gruppo, che comprende i brand Citroen, DS, Peugeot e dal 2017 anche Opel e Vauxhall, ha chiuso lo scorso anno
vendendo un totale di 3,88 milioni di veicoli, cioè il 6,6% in più rispetto al 2017.
«Dopo 20 anni di conti in rosso, Opel Vauxhall ha chiuso il 2018 con un fatturato
di 18,306 miliardi di euro e un utile operativo di 859 milioni di euro» ha sottolineato Carlos Tavares, ceo del gruppo Psa,
questo a fronte di perdite pari a 179 milioni negli ultimi 5 mesi del 2017. Taveres ha anticipato che in occasione della prossima
assemblea degli azionisti, in programma per il 2 maggio, verrà
proposto un dividendo di 0,78 euro per azione.
Le stime per il 2019
Per l’anno in corso il gruppo Psa, che comprende i brand Citroen, DS, Peugeot, Opel e Vauxhall, prevede un mercato automobilistico
stabile in Europa ma una decrescita del 3% in Cina e dell'1% in America Latina, controbilanciato in parte da un sensibile
aumento (+5%) in Russia. Lo ha detto oggi Carlos Tavares, CEO del Gruppo, durante la conferenza sui risultati finanziari
2018, sottolineando che a
livello di previsioni per il periodo 2019-2021 «avendo superato gli obiettivi iniziali che erano stati inseriti nel piano
Push to Pass, sono stati fissati nuovi target e cioè un margine operativo corrente superiore al 4,5% per il settore automotive,
cioè per tutte le marche, e una nuova politica dei dividendi che
comporta un rapporto pay-out aumentato dal 25 al 28% già dall'anno fiscale 2019».
Annunciato l’arrivo del piano strategico 2022-2030
Annunciando quello che sarà il prossimo piano strategico del Gruppo PSA, che andrà dal 2022 al 2030, il ceo Carlo Tavares
ha ribadito oggi - durante la
conferenza annuale sui risultati finanziari 2018 - la volontà di «diventare il costruttore automobilistico numero uno in Europa,
all’avanguardia dell'efficienza, fornitore di servizi di mobilità che sono un punto di riferimento proponendo una mobilità
sostenibile e accessibile».
Per raggiungere quest’obiettivo, come previsto dal piano attuale Push to Pass, il gruppo accetterà le grandi sfide che deve
affrontare tutta l'industria automobilistica, illustrate da sette mega tendenze (energia e ambiente, condivisione, diversità
dei mercati, guida autonoma, digitalizzazione, connettività e comportamento del cliente) e accelererà l'attuazione di progetti
di trasformazione, segnatamente digitali, che promuoveranno la crescita e l'efficienza.
Il gruppo ha l’ambizione di aumentare le sue vendite nei mercati extraeuropei del 50% entro il 2021 e di posizionare i suoi
marchi in nuovi territori: Peugeot in Nord America, Citron in India e Opel in Russia, consolidando la presenza
internazionale di DS. La crescita dei marchi, con una forte spinta prevista nel
settore dei veicoli commerciali, sarà sostenuta dalla Core Model Strategy che prevede 116 lanci entro il 2021 - tra cui nuovi
concept - che dovranno far scendere l'età media della gamma a 3,5 anni, una delle leve della potenzialità della politica prezzi
dei vari marchi.
«Le sfide della transizione energetica continueranno ad essere un punto chiave della Core Technology Strategy - ha dichiarato
Tavares - con la gestione strategica della CO2, un’accelerazione dell'elettrificazione delle gamme con il 50% delle gamme
elettrificate disponibili nel 2021 e l'obiettivo di raggiungere
il 100% nel 2025 e l'utilizzo dei primi veicoli a idrogeno in condizioni reali nelle flotte di clienti business».
E ha ricordato che il gruppo PSA è stato uno dei primi costruttori a fare avanzare i veicoli a guida autonoma su strada aperta,
pertanto lo sviluppo degli ADAS, i dispositivi di aiuto alla guida continuerà prendendo in considerazione l’equazione costo/valore
di utilizzo accettato dai clienti, soprattutto in
funzione dei livelli più elevati 4 e 5.
La Core Mobility Strategy della seconda parte del piano Push to Pass prevede la diffusione internazionale del suo marchio
di mobilità Free2Move, il potenziamento dell'offerta nel post-vendita sostenuto soprattutto dall’attività multimarca IAM e
l’apertura nel settore dell'economia circolare. L’attività veicoli d'occasione dovrebbe aumentare di un terzo le vendite e
le transazioni nei mercati extraeuropei. I servizi finanziari diventeranno una leva decisiva al servizio della performance
commerciale nel contesto dell'elettrificazione
del mercato.
«Proseguiremo la nostra trasformazione darwiniana - ha detto Tavares - e affronteremo ogni sfida come un’opportunità per fare
la differenza rispetto ai nostri concorrenti. L’impegno, la professionalità e l'agilità delle nostre equipe, insieme alla
ricerca dell'eccellenza operativa, guideranno in modo
sostenibile la nostra performance e aumenteranno la soddisfazione dei nostri clienti. Il continuo miglioramento dei nostri
costi e la nostra ricerca permanente dell'efficienza rimangono al centro di questa nuova fase del nostro piano»'.
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