Grande consolidamento in corso nel settore dei servicer italiani. Da Cerved a Quaestio Sgr fino a Prelios e Fire, sono tante le società oggetto di ipotesi di fusione o integrazione, in un settore che è di fronte a una nuova trasformazione: dopo il passaggio di grandi portafogli bancari sotto la gestione dei servicer, ora il settore potrebbe cercare maggiori economie di scala, sinergie e volumi.
La preda più ambita resta Cerved, che ha una doppia anima: da una parte è una enorme banca dati con informazioni sui rischi di credito, dall'altra è una enorme piattaforma per il recupero crediti: su quest'ultimo fronte gestisce oltre 52 miliardi di crediti problematici. Qusta divisione genera 52 milioni di Ebitda e sta crescendo a doppia cifra. È proprio questa la divisione che interessa maggiormente, in quanto si inserisce in un settore in continua crescita.
Cerved è tra le poche società quotate con un flottante pari al 100%: dopo l'uscita dei private equity azionisti, cioè il fondo Cvc Capital. Ora sono pochi gli istituzionali con quote di un certo rilievo, fra i quali il 5% in mano al fondo Massachusetts Financial. Di recente Mutuionline è salito al 3 per cento.
I potenziali interessati sono investitori esteri oppure alcuni dei servicer esistenti che potrebbero puntare a crescere ulteriormente di dimensioni: come ad esempio due leader di mercato come Credito Fondiario e doBank.
Al momento però non c'è stata alcuna manifestazione d'interesse e nessuna offerta è stata esaminata dal board di Cerved, che è impegnato sulla strada del rinnovamento. Il dossier appare comunque complesso, visto che a fianco del servicer esistono altre attività storiche di gruppo che potrebbero interessare di meno in un'ottica di integrazione.
Il prossimo 16 aprile ci sarà l'assemblea dove verrà proposto da una nuova lista il nome del nuovo amministratore delegato, dopo le dimissioni di Marco Nespolo (che è andato a fare il capoazienda nella cartiera Fedrigoni) e il subentro momentaneo di del vice-presidente Gianandrea De Bernardis.
Altro fronte è quello del riassetto di Quaestio Sgr. Secondo indiscrezioni i principali soci starebbero valutando il futuro della Sgr e esaminando alcune idee per la crescita della Sgr stessa o per la sua valorizzazione. Al momento nessuna strada sarebbe stata prescelta, ma sarebbe stato affidato un incarico, seppure non formale, alla società di consulenza Colombo & Associati. Attualmente i principali azionisti di Quaestio sono il management (con il 32%), Fondazione Cariplo (con il 27,65%), Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti (con il 18%), Direzione Generale Opere Don Bosco (con il 15,6%) e Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì (con il 6,75%).
E si guarda al futuro prossimo anche del servicer messinese Fire Sgr. Gli azionisti qualche settimana fa hanno ipotizzato una possibile quotazione a Piazza Affari, ma a questo esito il gruppo guidato da Claudio Manetti e posseduto dalla famiglia Bomparito dovrà per forza arrivare tramite un percorso di crescita. Quindi non sembra da escludere un'integrazione con un altro operatore del settore oppure l’ingresso nell’azionariato di un investitore.
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