Cellnex batte cassa per 1,2 miliardi di euro. Con un obiettivo chiaro: «Dotare la società delle risorse necessarie per cogliere le numerose opportunità di investimento». Opportunità che, chiarisce Marco Patuano, ceo di Edizione e presidente non esecutivo della società spagnola, contemplano anche la controllata di Tim, Inwit, ma a due condizioni imprescindibili: nessuna operazione ostile e la creazione di un polo di cui Cellnex detenga il controllo.
Aumento da 1,2 miliardi
Ieri il consiglio di amministrazione di Cellnex, la società spagnola delle torri in cui Edizione, insieme ad Adia e Gic, attraverso
il veicolo Connect detiene il 29,9% del capitale, ha approvato un aumento di capitale da 1,2 miliardi di euro per finanziare
l’espansione del suo portafoglio di infrastrutture per le telecomunicazioni in Europa. Nel dettaglio l’operazione, con diritti
di sottoscrizione preferenziali per gli attuali azionisti, prevede l’emissione di circa 67 milioni di nuove azioni, pari al
28,9% del capitale ante-aumento e 22,4% dopo l’operazione. Il prezzo di sottoscrizione sarà di 17,89 euro per ciascuna azione,
con uno sconto del 20,01% sul Terp, sulla base del prezzo di chiusura del 27 febbraio alla Borsa spagnola (23,66 euro). Connect,
controllata al 60% dalla famiglia Benetton e al 20% ciascuno dai due investitori finanziari, si è impegnata a sottoscrivere
la parte corrispondente delle azioni nell’aumento di capitale. Ma non è la sola nel libro soci del gruppo iberico. Anche CriteriaCaixa,
azionista di Cellnex con il 6% del capitale e gli amministratori e i membri del senior management che detengono azioni (per
uno 0,03% complessivo) hanno confermato la loro partecipazione per coprire la parte di competenza.
Insomma, tutto è pronto per avviare la nuova fase di sviluppo del gruppo spagnolo sotto la nuova proprietà di Ponzano Veneto. Rilevata da Edizione per 1,5 miliardi nell’ambito dell’operazione che ha portato alla conquista del gruppo Abertis e ricapitalizzata ora per poco meno del biglietto d’ingresso, «il nuovo obiettivo è quello di cogliere operazioni medio grandi attualmente presenti sul mercato», sottolinea Patuano a Il Sole24 Ore. Una strategia, quella della crescita per acquisizioni, «che Cellnex ha attuato finora senza ricorrere al sostegno degli azionisti e che le ha permesso di posizionarsi come leader di settore in Europa tra gli operatori di infrastrutture per le telecomunicazioni».
L’opzione Inwit
Questo percorso di crescita in cantiere, dopo aver garantito nel passato un ritorno per gli azionisti di oltre il 70% da maggio
2015, si svilupperà secondo due direttrici chiave: «Vogliamo sviluppare le collaborazioni con gruppi che sono già nostri clienti,
come la francese Bouygues Telecom» e «contemporaneamente acquisire parchi di torri, anche portafogli parziali». Patuano ricorda
poi come gli spazi di crescita sono ampi, se si pensa che «negli Stati Uniti l’80% delle torri degli operatori del Nord America
sono state vendute a operatori specializzati nelle torri, mentre in Europa solo il 30%». Un trend che si spiega anche con
il fatto che un operatore specializzato nelle torri tende a essere più efficiente e meno costoso.
In questo quadro, Cellnex potrebbe inserirsi anche nel progetto di consolidamento delle torri annunciato tra Tim e Vodafone: «Giudico molto positivamente l’intesa, è un accordo molto intelligente perché in Italia il costo delle frequenze è stato molto alto, e in quest’ottica la scelta fatta tra i due operatori è un’ottima alleanza per non compromettere lo sviluppo della nuova infrastruttura 5 G», premette Patuano. Secondo il ceo di Edizione «Inwit resta per Cellnex una opportunità molto interessante, ma qualsiasi operazione non sarà mai fatta in modo ostile. E comunque Cellnex, come operatore industriale, non può attuare programmi di efficienza senza avere il controllo della società stessa».
Nell’attesa di capire gli sviluppi dell’opzione Inwit, il gruppo spagnolo ha comunque confermato il mantenimento della politica di dividendo negli attuali termini. Dall’Ipo avvenuta nel maggio 2015, Cellnex ha annunciato investimenti o impegni ad investire per circa 4 miliardi di euro, con un multiplo sull’Ebitda forward medio di circa 14 volte, per l’acquisizione o la costruzione di 21.500 infrastrutture al 2027, che assieme alle infrastrutture già di proprietà ammontano a un totale di 29mila infrastrutture.
In Borsa il titolo Cellnex, dopo una seduta difficile, ha chiuso in calo del 3,93% a un prezzo di riferimento di 22,73 euro.
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