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Eni, nuova scoperta in Angola. E Qatar Petroleum diventa partner anche in Marocco

L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi
L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi

Per capirne il peso basterebbe solo un raffronto con un’altra scoperta, già avviata in soli due anni e mezzo in un altro Stato africano, il Ghana, nel blocco Offshore Cape Three Points Block (Octp) e dai volumi praticamente analoghi. Ecco perché l’annuncio fatto oggi da Eni, che ha rinvenuto una nuova e importante scoperta a olio con il prospetto esplorativo Agogo, nel Blocco 15/06 nelle acque profonde dell’offshore dell’Angola, non è di poco conto. Soprattutto se, come detto, si guarda ai numeri: le stime oscillano infatti tra 450 e 650 milioni di barili di olio in posto con ulteriore potenziale.

Il potenziale del pozzo angolano
Il pozzo esplorativo Agogo-1, localizzato a circa 180 chilometri dalla costa e circa 20 km a ovest dall’unità galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico (Fpso) denominata N’Goma (West Hub), è stato perforato dalla nave Poseidon in una profondità d'acqua di 1636 metri, raggiungendo una profondità totale di 4450 metri. Agogo è la terza scoperta di natura commerciale effettuata dalla ripresa, nel 2018, delle perforazioni esplorative dal consorzio del Blocco 15/06, dopo quelle annunciate sui prospetti di Kalimba e Afoxé.

Nuove opportunità nel Blocco 15/06
La scoperta di dimensioni significative schiude quindi nuove opportunità per l’esplorazione a olio nei prospetti della parte occidentale del prolifico Blocco 15/06 al quale fa capo una joint venture formata da Eni (operatore, con il 36,8421%), Sonangol P&P (con il 36.8421%) e SSI Fifteen Limited (con il 26.3158%), che pianificherà le attività di delineazione della scoperta e gli studi per accelerare il suo sviluppo.

Angola paese chiave per il business di Eni
L’Angola è un paese chiave nel business di Eni che è sbarcata nello Stato africano fin dal 1980 e ha oggi una produzione equity di 155mila barili di olio equivalente al giorno. Nel Blocco 15/06 Eni opera due Fpso (N’Goma nel West Hub e Olombendo nell’East Hub) che producono attualmente 160mila barili giorni di olio al 100 per cento. Eni è anche operatore del blocco Cabinda Norte nell’onshore angolano.

Il nuovo accordo con Qatar Petroleum
Sempre oggi, poi, il gruppo e Qatar Petroleum hanno firmato un accordo per consentire al colosso qatarino di acquisire una quota del 30% nel permesso Tarfaya Offshore Shallow, composto da 12 blocchi esplorativi nell’offshore del Marocco. A valle dell’intesa il consorzio sarà composto da Eni al 45%, Qp al 30% e Onhym al 25 per cento. Con il tassello odierno, si consolida l’asse tra i due gruppi che, come si ricorderà, hanno sottoscritto un altro accordo all’inizio di questa settimana per l’ingresso di Qp con una quota del 25,5% nel Blocco A5-A, al largo del Mozambico. Eni e Qatar Petroleum sono anche partner in Oman e in Messico.

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