Per capirne il peso basterebbe solo un raffronto con un’altra scoperta, già avviata in soli due anni e mezzo in un altro Stato africano, il Ghana, nel blocco Offshore Cape Three Points Block (Octp) e dai volumi praticamente analoghi. Ecco perché l’annuncio fatto oggi da Eni, che ha rinvenuto una nuova e importante scoperta a olio con il prospetto esplorativo Agogo, nel Blocco 15/06 nelle acque profonde dell’offshore dell’Angola, non è di poco conto. Soprattutto se, come detto, si guarda ai numeri: le stime oscillano infatti tra 450 e 650 milioni di barili di olio in posto con ulteriore potenziale.
Il potenziale del pozzo angolano
Il pozzo esplorativo Agogo-1, localizzato a circa 180 chilometri dalla costa e circa 20 km a ovest dall’unità galleggiante
di produzione, stoccaggio e scarico (Fpso) denominata N’Goma (West Hub), è stato perforato dalla nave Poseidon in una profondità
d'acqua di 1636 metri, raggiungendo una profondità totale di 4450 metri. Agogo è la terza scoperta di natura commerciale
effettuata dalla ripresa, nel 2018, delle perforazioni esplorative dal consorzio del Blocco 15/06, dopo quelle annunciate
sui prospetti di Kalimba e Afoxé.
Nuove opportunità nel Blocco 15/06
La scoperta di dimensioni significative schiude quindi nuove opportunità per l’esplorazione a olio nei prospetti della parte occidentale del prolifico Blocco 15/06 al quale fa capo una joint venture
formata da Eni (operatore, con il 36,8421%), Sonangol P&P (con il 36.8421%) e SSI Fifteen Limited (con il 26.3158%), che
pianificherà le attività di delineazione della scoperta e gli studi per accelerare il suo sviluppo.
Angola paese chiave per il business di Eni
L’Angola è un paese chiave nel business di Eni che è sbarcata nello Stato africano fin dal 1980 e ha oggi una produzione equity
di 155mila barili di olio equivalente al giorno. Nel Blocco 15/06 Eni opera due Fpso (N’Goma nel West Hub e Olombendo nell’East
Hub) che producono attualmente 160mila barili giorni di olio al 100 per cento. Eni è anche operatore del blocco Cabinda Norte
nell’onshore angolano.
Il nuovo accordo con Qatar Petroleum
Sempre oggi, poi, il gruppo e Qatar Petroleum hanno firmato un accordo per consentire al colosso qatarino di acquisire una quota del 30% nel permesso Tarfaya Offshore
Shallow, composto da 12 blocchi esplorativi nell’offshore del Marocco. A valle dell’intesa il consorzio sarà composto da Eni
al 45%, Qp al 30% e Onhym al 25 per cento. Con il tassello odierno, si consolida l’asse tra i due gruppi che, come si ricorderà,
hanno sottoscritto un altro accordo all’inizio di questa settimana per l’ingresso di Qp con una quota del 25,5% nel Blocco
A5-A, al largo del Mozambico. Eni e Qatar Petroleum sono anche partner in Oman e in Messico.
© Riproduzione riservata