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Delta aumenta i voli tra Italia e Stati Uniti prima dello sprint su Alitalia

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Delta aumenta i voli tra Italia e Stati Uniti prima dello sprint su Alitalia

Delta Air Lines potenzia i voli tra l’Italia e gli Stati Uniti. Con la stagione estiva il vettore americano aumenta da tre a otto al giorno i collegamenti intercontinentali di andata e ritorno tra i due paesi. Delta è il potenziale partner industriale di Ferrovie dello Stato nel piano di salvataggio di Alitalia. Ma l’incremento dei voli è indipendente dall’esito della trattativa in corso, rientra nei piani autonomi della compagnia guidata da Ed Bastian.

Due voli al giorno Fiumicino-Atlanta
Da domani parte il secondo volo giornaliero di Delta tra Roma Fiumicino e Atlanta, la base principale (“hub”) del vettore americano. Un volo stagionale che si aggiunge al collegamento che c’è tutto l’anno tra le due città. Sono già operativi dal 16 maggio i voli Milano Malpensa-Atlanta e il Venezia-Atlanta. Tra i collegamenti stagionali sono ci sono anche Venezia-New York JFK e Roma Fiumicino-Detroit, già in atto dal 31 marzo scorso.

Le destinazioni
Nel complesso, Delta collega direttamente tre città italiane (Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Venezia) con tre destinazioni negli Stati Uniti (New York, Atlanta, Detroit). I voli in Italia che Delta fa tutto l’anno sono il Milano-New York JFK, il Roma-New York JFK e il Roma-Atlanta, che viene raddoppiato in estate.

Nel 2018 885mila passeggeri
Secondo i dati pubblicati dall’Enac, nell’intero 2018 Delta ha trasportato 885.442 passeggeri in Italia, quasi 50mila in più dell’anno precedente (+8,9%). Fra le tre grandi compagnie degli Stati Uniti, in Italia Delta è stata però superata da American Airlines, che ha trasportato 967.874 passeggeri, con un incremento del 16,5% rispetto al 2017. Distaccata United, con 496.014 passeggeri (+7,1%).

Colosso da 44 miliardi di dollari
Nel 2018 Delta ha aumentato i ricavi operativi consolidati dell’8% a 44,44 miliardi di dollari, con un utile operativo di 5,26 miliardi (rispetto a 5,97 miliardi del 2017). L’utile netto di bilancio è aumentato da 3,2 a 3,93 miliardi. La compagnia paga un dividendo agli azionisti, la cedola sugli utili del 2018 è aumentata da 1,02 a 1,31 dollari per azione.

Flotta di 871 aerei, 80mila dipendenti
A fine 2018 Delta aveva una flotta operativa di 871 aerei (dei quali 675 di proprietà, 46 in leasing finanziario, 150 in leasing operativo), con un’età media di 16 anni. La compagnia ha circa 80mila dipendenti. Il costo del personale l’anno scorso è stato di 10,74 miliardi (+6,8%) e ha inciso per il 24,17% sui ricavi. Per il carburante Delta ha speso 9,02 miliardi (in forte crescita rispetto ai 6,76 miliardi del 2017).

La trattativa per Alitalia
Si tratta di un gigante per il quale l’investimento ipotizzato nel progetto della “Nuova Alitalia”, si parla di circa 130 milioni di euro equivalente al 15% della “Newco”, rappresenta una cifra irrisoria. Delta è già azionista con il 9% di Air France-Klm, con il 3% di ChinaEastern, con il 9% della brasiliana Gol. La conclusione della trattativa per Alitalia è stata rimandata dal governo al 15 giugno, a dopo le elezioni europee. “Stiamo lavorando, aspettiamo il 15 giugno”, ha detto ieri l’a.d. di Fs, Gianfranco Battisti.

Il rebus del quarto socio
Finora ci sono adesioni solo per il 60% del capitale dell’ipotizzata Newco (in totale il capitale sarebbe 850-900 milioni di euro): il 30% di Fs, il 15% ciascuno di Delta e ministero dell’Economia. Rimane il rebus della ricerca del quarto socio che completi la cordata, senza il quale l’operazione guidata da Ferrovie non si potrebbe realizzare.

L’ipotesi Atlantia
L’attenzione è puntata su Atlantia, la holding dei Benetton che controlla Aeroporti di Roma e Autostrade per l’Italia. I Benetton hanno interesse all’operazione, ma si aspettano una “normalizzazione” dei rapporti con il governo (soprattutto con i Cinque stelle) sulla partita di Autostrade. In sostanza, per entrare nella nuova Alitalia i Benetton vorrebbero scongiurare il rischio di revoca del la concessione ad Autostrade dopo le tensioni createsi con i Cinque stelle per il crollo del Ponte Morandi a Genova (43 morti).

Le avance di Toto
Il Mise di Luigi Di Maio ha avuto contatti anche con il gruppo di Carlo Toto, ex proprietario di Air One. Ma Fs e Delta non ritengono che quest’ipotesi sia adeguata dal punto di vista finanziario. Toto sarebbe incompatibile con l’eventuale intervento dei Benetton-Atlantia. “Nessuno scambio tra la partita Alitalia e Autostrade”, hanno detto Di Maio e Toninelli ai Benetton. Questo si capirà dopo le elezioni.

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