Il periodo di grazia per i titoli di Stato italiani sul mercato continua. E regala al ministero dell’Economia una «finestra» utile per collocare con successo un nuovo BTp di durata ventennale. Le banche incaricate di curare l’operazione (il titolo non è stato emesso tramite il tradizionale meccanismo d’asta) hanno raccolto ordini d’acquisto per un totale di 24 miliardi di euro: secondo i dati di Mps Capital Services, si tratta il record di domanda degli ultimi 10 anni per le emissioni di questo tipo realizzate nel secondo trimestre dell’anno (quando tradizionalmente la domanda è più bassa) e in linea con le ultime operazioni.
Questo ha permesso al Tesoro di raccogliere 6 miliardi di euro e contemporaneamente di spuntare un rendimento più basso rispetto a quanto ipotizzato in precedenza: se in mattinata si prevedevano 16 punti base di “premio” rispetto al BTp con scadenza nel 2038, nel pomeriggio il titolo è stato emesso con un “premio” di 12 punti base. Cioè 4 in meno. Morale: il nuovo BTp ventennale è stato emesso con un rendimento del 3,149%, a fronte di una cedola del 3,10%.
Secondo quanto riferiscono le banche del consorzio di collocamento (Mps Capital Services, Morgan Stanley, Société Génerale, Nomura e Natwest Market) a questa operazione ha preso parte una platea diversificata di investitori, sia su base geografica sia per tipologia. Domani si conosceranno i dati certi: il Tesoro pubblicherà infatti i dettagli dell’operazione. Con questa operazione il Tesoro ha completato il processo di rinnovo dei titoli di Stato benchmark sulle scadenze lunghe dei BTp, dato che ha raccolto da gennaio 24 miliardi di euro. Il Tesoro ha colto una fase di mercato in cui c’è molta richiesta di titoli di Stato europei, dopo l’annuncio della Bce secondo cui i tassi resteranno bassi fino almeno alla metà del 2020.
«Nelle ultime sedute - spiegano gli analisti di Mps Capital Services - abbiamo osservato un ritorno alla correlazione positiva tra i BTp e gli altri titoli europei». Segno che dopo mesi in cui i BTp si muovevano da soli con tassi in rialzo, in questa fase seguono il resto dei titoli di Stato europei. In questa finestra positiva, dunque, si è infilato il Tesoro. Con successo.
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