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La priorità: cominciare a fare rete

La stazione che verrà. nel rendering una stazione delle nuove Finivie del Monte Bianco che collegano Courmayeur a Punta Helbronnere, di lì, agli impianti sul versante francese: un sistema integrato di trasporto funiviario e servizi logistici, commerciali,culturali,didattici, di intrattenimento e di accoglienza in un ambiente unico. i lavori procedono: superata la fase di scavo,sono in montaggio le cabine e tutto ( un'opera da 145 milioni) dovrebbe essere pronto per l'estate 2015La stazione che verrà. nel rendering una stazione delle nuove Finivie del Monte Bianco che collegano Courmayeur a Punta Helbronnere, di lì, agli impianti sul versante francese: un sistema integrato di trasporto funiviario e servizi logistici, commerciali,culturali,didattici, di intrattenimento e di accoglienza in un ambiente unico. i lavori procedono: superata la fase di scavo,sono in montaggio le cabine e tutto ( un'opera da 145 milioni) dovrebbe essere pronto per l'estate 2015

La Valle d'Aosta non ha più il passo, continuo e regolare, dei montagnard. La crisi morde una regione che aveva dimenticato le difficoltà del passato per trasformarsi nel l'isola felice celebrata da uno spot. E molti, troppi, si erano cullati nell'illusione che la Regione potesse risolvere tutto, per tutti.
Non poteva essere così e il risveglio è stato brusco. Secondo Bankitalia il Pil è calato dell'1,8% nel 2012, con un crollo dell'export, una frenata del turismo e con la disoccupazione al 7,1 per cento. E quest'anno si mette peggio: Pil stimato -1,9% (secondo Prometeia), disoccupazione nel secondo trimestre a 7,64, 27mila presenze perse nel turismo tra luglio e agosto scorsi, export in calo del 5,4% nel primo semestre. In realtà non tutto va male. Il Forte di Bard ospita mostre di successo e le iniziative riempiono l'hotel di riferimento, Stendhal; St.Vincent sogna il rilancio con la fine dei lavori al Casino e al Billia; a Mascognaz cresce l'hôtellerie di alto livello.

I fatti si uniscono alle speranze. Per esempio Ayas spera che Silvio Scaglia, dopo l'assoluzione per la vicenda Fastweb, si ricordi del sostegno della valle e investa sui suoi terreni edificabili. C'è poi l'industria agroalimentare che miete successi internazionali con i vini di Charrère o con il lardo e gli insaccati di Bertolin. Il guaio è che si procede in ordine sparso, senza coordinarsi e senza un'adeguata comunicazione. Il numero ridotto della popolazione (poco più di 120mila abitanti) è un problema reale, ma gli ostacoli possono essere superati: il gruppo musicale più noto in Valle, L'Orage, vede tra i componenti due fratelli della famiglia Boniface che suonano anche in altri gruppi di genere completamente differente. A dimostrazione che, quando ci sono le capacità, ci si ingegna e si superano gli ostacoli. Che sono, però, anche finanziari.

«Il governo di Roma – spiega Augusto Rollandin, presidente della Regione autonoma – è latitante. Ci obbliga ad attese lunghissime su qualsiasi tema. E violando ogni patto, impone tagli inaccettabili e insostenibili». Anche Luciano Caveri, uno dei fondatori dell'Union Valdôtaine Progressiste (Uvp) che è il principale partito d'opposizione, sottolinea come il governo Letta stia ignorando le sentenze della Corte costituzionale sugli aspetti finanziari. Mancano dunque i soldi a cui i valdostani erano abituati, a partire dalla locale Camera di commercio.

Ma le nuove difficoltà hanno comunque favorito un inizio di cambiamento, un movimento che fuori Valle è poco percepito ma che esiste. Anche in politica. La Vallée è diventata parte integrante di quell'Area alpina che comprende regioni di Francia, Svizzera, Austria, Germania, Liechtenstein e Slovenia. Un'area di 70milioni di abitanti che, se riuscirà a cooperare, potrà garantire notevoli opportunità di sviluppo. Ma i problemi, a livello politico, sono in casa. L'Union Valdôtaine, insieme all'unico alleato rimasto (mentre il centrodestra "italiano" è scomparso), dispone di un solo consigliere in più rispetto all'opposizione, composta in larga misura di ex unionisti. E l'Uvp, nata meno di un anno fa, sta catalizzando la domanda di cambiamento. Inoltre, di frequente, compare un franco tiratore che manda in minoranza il governo regionale. Caveri assicura che in Valle non ci saranno "larghe intese" per arrivare a un governo più stabile.

La situazione economica diventa sempre più difficile, come evidenziano le indagini di Confindustria. Su questo punto insiste Caveri: la reindustrializzazione è fallita, benché ci siano imprese che non si limitano a sopravvivere e crescono anche all'estero. «I numeri sono inevitabilmente piccoli – ribatte il presidente Rollandin – ma i segnali positivi non mancano, grazie anche alla collaborazione con l'Università sulla ricerca. Ne beneficiano molti comparti, dall'informatica alla sicurezza, all'agroalimentare». E l'innovazione è alla base di un progetto nelle scuole superiori di Verrès per insegnare un approccio ecologico in ambito elettrico ed elettronico. Ma non a tutti piacciono i mega investimenti previsti per costruire il nuovo polo universitario in un momento in cui i pochi soldi a disposizione potrebbero servire per l'innovazione o anche per il turismo.

Un comparto, quest'ultimo, che in Valle ha un ruolo fondamentale ma che è alle prese con crescenti difficoltà, che riguardano soprattutto le presenze degli italiani. I fondi regionali per ammodernare gli hotel sono venuti meno, gli investimenti languono e il prodotto offerto ne risente, i prezzi dell'autostrada ed il disservizio ferroviario sono ostacoli sempre più alti. Proprio mentre Losanna arriva a Torino dalla confinante Svizzera a proporre pacchetti per lo sci e per i soggiorni estivi. «La Regione – afferma Rollandin – ha investito molto sugli impianti di risalita, ma siamo penalizzati da una legislazione che comporta costi più elevati di quanto imponga l'Europa».

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