Impresa & Territori Made InLa rotta del Bacalà, un ponte con la Norvegia
La rotta del Bacalą, un ponte con la Norvegia
di Laura La Posta | 7 ottobre 2014
Un ponte con la Norvegia vecchio 582 anni. Nelle relazioni commerciali del Veneto, resiste ancora, dal 1432, la rotta dello stoccafisso (o «Bacalą», con una sola c e la prima lettera maiuscola, come dicono a Vicenza). La regione importa il pesce dal Paese nordico, ma allo stesso tempo una rete di piccole imprese e di ristoratori, rappresentati dalla Confraternita del Bacalą alla vicentina, insegna ancora oggi alla Norvegia come cucinare e proporre sul mercato in modo innovativo il merluzzo essiccato al sole o conservato sotto sale.
L'INTERSCAMBIO VENETO-NORVEGIA
Che i norvegesi prendano lezioni di cucina del loro pesce dagli italiani (non solo veneti, ma anche napoletani) puņ sembrare incredibile, ma č risaputo. Questo perché nel Paese dei fiordi il merluzzo viene consumato fresco, mentre stoccafisso e baccalą prendono la via dell'estero, da sempre.
La rotta commerciale Norvegia-Veneto fu aperta, accidentalmente, nel 1432 dal nobile commerciante della Serenissima Pietro Querini, che naufragņ alle isole Lofoten e fu lģ rifornito, per il ritorno a Venezia, di 60 stoccafissi. Alimento nuovo, lo stocco, che riscosse nel tempo un grande successo, per il gusto e per la caratteristica di cibo a lunga conservazione, utile nei viaggi di mare.
«Ancora oggi il Veneto č fra le principali aree di destinazione dei prodotti ittici norvegesi - spiega la direttrice Italia ed Europa centro-orientale dell'ente di promozione e marketing Norwegian Seafood Council, Merete Kristiansen -. Ora, poi, c'č una novitą: alcune imprese venete stanno realizzando un'innovazione di prodotto unica al mondo con le nostre materie prime ittiche. Piatti semipronti o pronti, distribuiti nei circuiti della ristorazione e della Grande distribuzione organizzata (Gdo), che evitano al consumatore la lunga fase dell'ammollo e l'imbarazzo di districarsi tra ricette percepite come complesse. Alcuni fra i principali imprenditori norvegesi della pesca stanno studiando questi nuovi prodotti, per valutare se entrare nella nuova nicchia di mercato aperta in Italia».
Il riferimento č soprattutto a due piccole imprese venete: la Tagliapietra e Figli, di Mestre, e Il Ceppo, di Vicenza. «Con un investimento in innovazione e ricerca per noi rilevante, abbiamo appena lanciato Prontocuoci, una linea di prodotti in cui lo stocco e il baccalą sono preparati, cotti a vapore e messi sottovuoto in una confezione “salva odore” brevettata, pronti da cucinare o gustare tiepidi», spiega il responsabile commerciale e marketing Daniele Tagliapietra, della terza generazione di imprenditori ittici.
Punta invece sui piatti pronti per la Gdo, venduti a porzione al banco della gastronomia dei grandi supermercati, Il Ceppo, che da piccolo negozio č diventato laboratorio di innovazione nel solco della tradizione. «Portiamo il nostro Bacalą alla vicentina, cucinato per quattro ore e mezza e prima ammollato per tre giorni, negli ipermercati, per avvicinare il grande pubblico a questo piatto straordinario ma di difficile realizzazione», dice l'imprenditore Osvaldo Boscolo.