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Impresa & Territori Made InLa rotta del Bacalà, un ponte con la Norvegia

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La rotta del Bacalą, un ponte con la Norvegia

Un ponte con la Norvegia vecchio 582 anni. Nelle relazioni commerciali del Veneto, resiste ancora, dal 1432, la rotta dello stoccafisso (o «Bacalą», con una sola c e la prima lettera maiuscola, come dicono a Vicenza). La regione importa il pesce dal Paese nordico, ma allo stesso tempo una rete di piccole imprese e di ristoratori, rappresentati dalla Confraternita del Bacalą alla vicentina, insegna ancora oggi alla Norvegia come cucinare e proporre sul mercato in modo innovativo il merluzzo essiccato al sole o conservato sotto sale.

L'INTERSCAMBIO VENETO-NORVEGIA
Che i norvegesi prendano lezioni di cucina del loro pesce dagli italiani (non solo veneti, ma anche napoletani) puņ sembrare incredibile, ma č risaputo. Questo perché nel Paese dei fiordi il merluzzo viene consumato fresco, mentre stoccafisso e baccalą prendono la via dell'estero, da sempre.
La rotta commerciale Norvegia-Veneto fu aperta, accidentalmente, nel 1432 dal nobile commerciante della Serenissima Pietro Querini, che naufragņ alle isole Lofoten e fu lģ rifornito, per il ritorno a Venezia, di 60 stoccafissi. Alimento nuovo, lo stocco, che riscosse nel tempo un grande successo, per il gusto e per la caratteristica di cibo a lunga conservazione, utile nei viaggi di mare.
«Ancora oggi il Veneto č fra le principali aree di destinazione dei prodotti ittici norvegesi - spiega la direttrice Italia ed Europa centro-orientale dell'ente di promozione e marketing Norwegian Seafood Council, Merete Kristiansen -. Ora, poi, c'č una novitą: alcune imprese venete stanno realizzando un'innovazione di prodotto unica al mondo con le nostre materie prime ittiche. Piatti semipronti o pronti, distribuiti nei circuiti della ristorazione e della Grande distribuzione organizzata (Gdo), che evitano al consumatore la lunga fase dell'ammollo e l'imbarazzo di districarsi tra ricette percepite come complesse. Alcuni fra i principali imprenditori norvegesi della pesca stanno studiando questi nuovi prodotti, per valutare se entrare nella nuova nicchia di mercato aperta in Italia».
Il riferimento č soprattutto a due piccole imprese venete: la Tagliapietra e Figli, di Mestre, e Il Ceppo, di Vicenza. «Con un investimento in innovazione e ricerca per noi rilevante, abbiamo appena lanciato Prontocuoci, una linea di prodotti in cui lo stocco e il baccalą sono preparati, cotti a vapore e messi sottovuoto in una confezione “salva odore” brevettata, pronti da cucinare o gustare tiepidi», spiega il responsabile commerciale e marketing Daniele Tagliapietra, della terza generazione di imprenditori ittici.
Punta invece sui piatti pronti per la Gdo, venduti a porzione al banco della gastronomia dei grandi supermercati, Il Ceppo, che da piccolo negozio č diventato laboratorio di innovazione nel solco della tradizione. «Portiamo il nostro Bacalą alla vicentina, cucinato per quattro ore e mezza e prima ammollato per tre giorni, negli ipermercati, per avvicinare il grande pubblico a questo piatto straordinario ma di difficile realizzazione», dice l'imprenditore Osvaldo Boscolo.

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