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Estel vince la maxi-commessa Apple

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Industria

Estel vince la maxi-commessa Apple

+78%

Sul mercato Usa

È il balzo delle vendite del settore ufficio nel primo semestre 2014

Ce l’ha fatta. Le pareti antisismiche e gli accessori per il nuovo «Campus 2» della Apple, a Cupertino, in California (che darà lavoro a 13mila dipendenti) saranno fornite dalla vicentina Estel – azienda da 350 addetti e circa 60 milioni di euro di fatturato – che si è definitivamente aggiudicata l’appalto. Una commessa da oltre 100 milioni di dollari e una “corsa” durata più di 2 anni, dopo aver avuto la meglio nel confronto diretto con l’unico concorrente statunitense rimasto in gara.

Le pareti divisorie – che saranno installate tra l’estate e l’autunno 2016 – serviranno a separare l’immenso spazio (280mila metriquadri) dell’«astronave», una specie di grande anello che si svilupperà su una circonferenza di 1,5 chilometri, in uffici capaci di ospitare mediamente una ventina di persone. Le pareti dovranno quindi accompagnare la curvatura.

La lavorazione sarà completamente “made in Italy”, specificano alla Estel di Thiene, e solo l’installazione sarà affidata a personale statunitense in loco.

«Dopo anni di forte sofferenza per un mercato interno tutt’ora al palo – ha spiegato Marco Predari, presidente di Assufficio – il settore dell’arredamento per uffici sta raccongliendo i frutti di una diversificazione dei prodotti e di nercati esteri».

Con 140 aziende, 4mila addetti e 1 miliardo di euro di fatturato, il settore è ridotto a una frazione di quello che era prima del 2008.

Abituato a muoversi con più agio sul mercato interno e in Europa, con la crisi, ma anche la crescita dei mercati emergenti, si è scoperto “debole” di fronte alle gare internazionali, alle selezioni condotte dai grandi studi di architettura e ai developer asiatici con i quali piccole-medie imprese italiane faticavano a trovare contatti e opportunità.

«Negli ultimi anni – ha spiegato Predari – c’è stato un grande lavoro di presenza, ad esempio, a New York e di contatto con i grandi studi di architettura internazionali. Oltre ad aver acquisito le certificazioni necessarie a essere competitivi su quel mercato». Secondo i dati del Centro studi di FederlegnoArredo, infatti, tra gennaio e agosto, il mercato Usa è quello che ha registrato l’impennata più ampia (+78% rispetto al 2013). Oltre al 16% della Russia (ma ancora l’effetto delle sanzioni non si era fatto sentire) e del Regno Unito (15%, altro Paese su cui transitano commesse internazionali milionarie attraverso gli studi di architettura e di ingegneria della City). Stagnante l’Europa (0,3% la Germania, -0,7% la Francia). Ma negativi i dati di Arabia Saudita (-28%), Qatar (-2,1%) ed Emirati (-15%).

«C’è stata una brusca frenata nel 2014 sulla penisola arabica – ha concluso Predari – ma negli anni scorsi, quando siamo cresciuti in quell’area, c’è stata una forte saturazione. C’è sempre una fase di stallo tra “costruendo” e “costruito”. Sono ottimista che nel 2015, ci sarà un’altra impennata di ordinativi».

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