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Italia leader nella tecnologia

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Industria

Italia leader nella tecnologia

LA RICERCA

L’Enea coordina il progetto

di reazione lentissima

in corso in Provenza incentrato sulle sinergie

tra pubblico e privato

Anche se abbiamo rinunciato alle centrali nucleari con ben due referendum, l’Italia è leader nelle tecnologie atomiche più avanzate. E nella ricerca sulla fusione nucleare negli ultimi tre anni le imprese italiane hanno vinto contratti per quasi un miliardo di euro, quasi il 60% del valore delle commesse europee per la produzione della componentistica ad alta tecnologia relativa al progetto internazionale di ricerca sulla fusione Iter , coordinato per l’Italia dall’Enea nei laboratori del Centro di Frascati.

È quanto è emerso in occasione di un incontro sull’economia della fusione atomica organizzato di recente dall’Enea con la Confindustria Lombardia.La fusione nucleare non è la tecnologia delle attuali centrali atomiche. È una tecnologia non ancora utilizzata per produrre corrente elettrica perché è la stessa energia che oggi, incontrollata, sprigiona il Sole e scatenano le bombe H all’idrogeno. In breve: le centrali nucleari convenzionali a fissione (cioè a rottura) producono energia spaccando un atomo grosso, l’uranio. La reazione di fusione invece genera energia, in modo oggi non ancora governabile nel chiuso di un reattore, facendo fondere tra loro due atomi minuscoli, quelli d’idrogeno, che si uniscono a formare un nuovo elemento, l’elio. Il progetto internazionale Iter cerca proprio di ottenere a Cadarache, in Provenza, una reazione lentissima e controllata di fusione ed è «fortemente incentrato sulla collaborazione e le sinergie fra ricerca e industria», commenta il commissario dell’Enea, Federico Testa.Al progetto partecipano oltre 500 industrie italiane, tra le quali spiccano le genovesi Ansaldo Nucleare e Asg Superconductors, la cuneese Simic, l’abruzzese Walter Tosto, la friulana Mangiarotti (di Sedegliano) impegnate nella costruzione della camera da vuoto e di altre parti centrali del reattore Iter.

Ma anche altre imprese di dimensioni più piccole sono riuscite ad aggiudicarsi gare per alcune per decine di milioni di euro, come la Tratos di Arezzo, la Ocem di Bologna, la Criotec di Chivasso, la Delta-Ti Impianti di Rivoli, la Zanon di Schio, la Cecom di Roma e l’Angelantoni di Perugia.

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