Impresa & Territori IndustriaScatta il piano per salvare l'Ilva
Scatta il piano per salvare l'Ilva
di Matteo Meneghello | 2 gennaio 2015
Il titolare del dicastero dell'Ambiente Gian Luca Galletti, ha ricordato che «c'era bisogno di una scelta forte, che garantisse l'assoluto rispetto delle prescrizioni del piano ambientale ponendolo al centro di un ambizioso piano industriale in grado di rilanciare una realtà strategica del paese». Secondo Galletti, ora, «con l'intervento pubblico nell'Ilva, si apre una fase nuova e decisiva».
Positivo il giudizio dei rappresentanti dei lavoratori. Per la Fiom l'intervento pubblico andava percorso già due anni e mezzo fa. «Si è perso fin troppo tempo – ha detto il segretario, Maurizio Landini –: è da anni che chiediamo che i soldi dei Riva siano utilizzati per i necessari investimenti». Landini ha confermato che i sindacati sono stati convocati lunedì nella sede del ministero dello Sviluppo economico: «in quell'occasione – ha precisato – capiremo i dettagli del provvedimento e potremo esprimere il nostro giudizio». Il segretario della Uilm, Rocco Palombella, ha giudicato il decreto «utile all'intera produzione siderurgica del paese, oltre a Taranto», mentre il leader della Fim, Marco Bentivogli, l'amministrazione straordinaria è stata una scelta «inevitabile. Ora occorre recuperare i ritardi della gestione industriale e dell'ambientalizzazione», per evitare che l'intervento sia «l'ennesimo buco nell'acqua».
Il presidente di Confindustria Taranto, Enzo Cesareo, si auspica invece che nel decreto «non ci siano sorprese per i fornitori dell'indotto: puntiamo a salvare Taranto – ha detto – e questo può avvenire tutelando non solo l'Ilva, ma anche le imprese e i lavoratori dell'appalto, che vivono una fase di grande sofferenza». Per Cesareo, comunque «l'intervento dello stato era necessario. Mai il Governo aveva fatto una scelta così netta verso Taranto».
Nei giorni scorsi, in conferenza stampa, Renzi ha confermato che Ilva «andrà in amministrazione straordinaria da gennaio. Il decreto, salvo intese – ha detto – prevede la possibilità di applicare la legge Marzano come Alitalia nel 2008, spero con risultati migliori». Nello specifico, il provvedimento «estende le procedure previste dall'amministrazione straordinaria per le imprese operanti nei servizi pubblici essenziali anche alle società che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale». Lo scopo della misura è «garantire la prosecuzione dell'attività produttiva, assicurando che le risorse aziendali siano prioritariamente destinata a tale scopo». L'amministrazione straordinaria, una volta varata (dovrebbe scattare, secondo le previsioni, intorno al 14-15 gennaio), farà cessare il commissariamento straordinario deliberato nel 2013. Renzi ha aggiunto che ci sarà «la nomina di tre commissari che gestiranno il rilancio e il risanamento ambientale e investimento pubblico che avrà successo se avrà un tempo limitato. Da un minimo di diciotto ad un massimo di trentasei mesi».