Economia

Gli operai di Palermo temono la chiusura

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Industria

Gli operai di Palermo temono la chiusura

  • –Francesco Prisco

Mentre il derby tra i cinesi di Insigma e i giapponesi di Hitachi è alle battute finali, a Palermo sale la tensione. I 157 dipendenti del sito siciliano di AnsaldoBreda, industria ferroviaria di Finmeccanica contesa dai due gruppi orientali, ieri mattina hanno sfilato in corteo nel capoluogo dell’isola davanti al palazzo della presidenza della regione, unendosi alle proteste dei lavoratori della formazione professionale.

Motivo della protesta: le trasferte comandate a 50 dipendenti locali (35 addetti sono stati indirizzati a Reggio Calabria e altri 15 a Napoli). Ma è lo scenario di fondo a scaldare gli animi: nessuno dei due piani d’acquisizione di AnsaldoBreda contempla il sito di Palermo che ha orizzonte produttivo fino a fine 2015. E le trasferte, che potrebbero essere intese come l’opportunità offerta ad alcuni di restare agganciati all’azienda nonostante la cessione, diventano occasione per chiedere l’ennesimo salvataggio del sito siciliano che si occupa di revamping e, per questo, è il più debole in quanto a mission. Il segretario della Cgil palermitana Enzo Campo chiede «un tavolo regionale per discutere della presenza di Ansaldo a Palermo». Ma la partita in ballo è molto più grande. Da Roma il segretario generale di Fim Marco Bentivogli invita Finmeccanica a «discutere con i sindacati» sulle due offerte per l’acquisizione della Breda. Pino Russo della Uilm ribadisce l’«importanza della permanenza di una quota di partecipazione italiana nella nuova Ansaldo» auspicando «una vera alleanza industriale».

.@MrPriscus

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