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Mancano cento giorni all’Expo di Milano: è corsa contro il tempo

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Mancano cento giorni all’Expo di Milano: è corsa contro il tempo

Mancano cento giorni all’avvio dell’Expo di Milano. Ed è corsa contro il tempo e contro gli inciampi. Come nel caso dell’Albero della vita: gara deserta, anzi no. Nella vicenda già complicata della scultura simbolo del grande evento – l’albero in acciaio alto 35 metri – ora ci si mette anche la cattiva sorte. Da meno di un mese è stato aperto il bando lampo per la realizzazione della parte tecnologica dell’opera, grazie a cui si potranno avere proiezioni e giochi di luce nel sito espositivo di Rho.

Il pilastro di base, in acciaio e legno, verrà costruito da Orgoglio Brescia, il consorzio di imprese bresciane che si autofinanzierà con 3 milioni. Ieri la scadenza della gara, e nessuna offerta arrivata. Apparentemente gara deserta, dunque. I vertici di Expo sono stati però contattati da qualche interessato: il problema è il caricamento tecnico del sito, dove non si è riusciti finora a inviare le offerte. Quindi tutti fermi, la gara rimane aperta ancora dieci giorni. Il bando prosegue fino al 28 gennaio, alle ore 12. A oggi, secondo indiscrezioni, ci sarebbe un solo interessato. La base d'asta è 3,9 milioni.

I tempi strettissimi sono determinati dal cronoprogramma che incalza: la manifestazione
universale aprirà i battenti tra 100 giorni e le opere del Padiglione Italia, in ritardo,
devono correre per essere pronte il 1° maggio. Il progetto dell’Albero della vita ha una storia segnata da diversi inciampi. Realizzato dal creativo Marco Balich (che ha
offerto una consulenza gratuita per l’opera ma che è stato pagato da una sponsorizzazione
privata per l'affidamento dell'organizzazione degli eventi), è stato oggetto di critiche da
parte dell'Autorità anticorruzione, visto che inizialmente non erano previste gare.

Poi la quadra è stata trovata, con un bando per la realizzazione della parte tecnologica, appunto. A dicembre il commissario unico dell’Expo Giuseppe Sala aveva provato a dire che il Padiglione Italia già presentava molti problemi, e che quindi sarebbe stato meglio rinunciare a qualcosa. Ad esempio, all’Albero della vita, già in ritardo e già così problematico. Ma il commissario al Padiglione Italia Diana Bracco ha ribadito
invece la sua volontà di andare avanti e bandire la gara. Così è stato fatto. L’Albero
si farà, anche se un po’ ridimensionato rispetto al primissimo progetto.

A questo punto però, se è vero che tra una settimana un soggetto interessato ci sarà, bisognerà correre senza perdere nemmeno un giorno di tempo.
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