Economia

Il sottocosto salva i consumi di olio: +3%

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Industria

Il sottocosto salva i consumi di olio: +3%

L’ANALISI

«I prezzi tagliati sono

uno strumento per avvicinare il consumatore allo scaffale

e alla lunga producono

uno svilimento del prodotto»

I prezzi mediamente sostenuti dell'olio extravergine d'oliva non scoraggiano i consumatori, ma l'elevata incidenza delle vendite in promozione rischia di svilire quello che resta un alfiere del made in Italy alimentare. È quanto è emerso ieri in occasione della presentazione dell'edizione 2015 di Tuttofood (che si terrà dal 3 al 6 maggio a Milano) sulla base dei dati diffusi dall'Osservatorio economico di Unaprol (il principale consorzio di produttori olivicoli italiani) e da Iri-Infoscan.

Ogni italiano consuma in media 12 litri di olio d'oliva l'anno e di questi 7,5 sono di extravergine. I consumi di olio d’oliva in Italia nonostante un prezzo dell'extravergine che nella Gdo nel 2014 si è attestato a quota 4,11 euro al litro, sono cresciuti del 3% rispetto allo scorso anno sviluppando un giro d'affari di 634 milioni di euro. «Ma ben il 66% delle vendite – ha spiegato il direttore dell'Unaprol, Pietro Sandali – è stato realizzato “in promozione” il che dimostra come l'olio extravergine convenzionale venga spesso utilizzato come prodotto “civetta”, ovvero come strumento per avvicinare il consumatore allo scaffale attraverso prezzi sottocosto che non favoriscono certo una sua valorizzazione».

Le necessità di una revisione dei criteri sulle vendite promozionali era stata già sottolineata dai produttori olivicoli in occasione dei tavoli di lavoro avviati dal ministero per le Politiche in vista della messa a punto di un piano olivicolo nazionale. Fra gli aspetti al centro del piano di settore annunciato di recente dal ministro Martina ci sono proprio le modalità di commercializzazione. «E il solo fatto che i tecnici del Mipaaf – aggiunge Sandali – ci abbiano chiesto di effettuare osservazioni su questo aspetto conferma che anche al ministero per le Politiche agricole sono consapevoli del problema».

Tornando alle cifre fornite dall'Osservatorio Unaprol, va detto che nella Gdo il segmento dell'olio extravergine convenzionale è seguito in ordine di importanza da quello dell'extravergine “100% italiano” che ha registrato vendite per 111 milioni di euro (pari quindi a circa il 18% del totale) con un prezzo medio di 5,12 euro al litro. Buone performance infine sono venute anche dalla nicchia degli oli biologici che hanno messo a segno un giro d'affari di 18 milioni di euro nonostante il prezzo tutt'altro che popolare (8,13 euro al litro).

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