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Dossier Una strategia di sistema per fare il salto

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    Una strategia di sistema per fare il salto

    Per le fiere nel mondo all'inizio del 2015 il saldo tra punti di forza e di debolezza è positivo. Questo vale anche per il settore fieristico italiano che, nonostante i triboli dell'ultimo lustro, si conferma protagonista in Europa. Sono i primi risultati del lavoro di riposizionamento intrapreso da quartieri e organizzatori.

    Oggi per tutti è chiaro che chi non ha da offrire un reale valore a espositori e visitatori scompare, ovvero passa ad altre attività. Di qui la vistosa trasformazione in atto delle fiere italiane, stimolate dalla concorrenza di operatori esteri pronti a servire il sistema delle nostre Pmi manifatturiere. Le risposte italiane, all'inizio incerte, ora sono solide. L'esame dei calendari e delle mostre testimoniano: specializzazione merceologica, razionalizzazione dei target, ammodernamento e crescita quantitativa dei servizi forniti.

    Altrettanto evidente è in tutti i settori la ricerca di maggiore internazionalizzazione. Da un lato attrazione in Italia di espositori, oltre che di visitatori, d'oltreconfine; dall'altro crescente numero di esposizioni organizzate all'estero, nei mercati extracomunitari, dove la globalizzazione economica sta consolidando appuntamenti di richiamo tra fornitori di materiali e strumenti industriali, trasformatori e distributori.

    In quest'ambito si combatte una sfida cruciale ancora agli inizi. Le fiere italiane sono chiamate a cambiare modelli di successo datati - le fiere dell'offerta dei distretti manifatturieri - applicando schemi vincenti sulla concorrenza internazionale, pur disponendo di risorse limitate. Per questo occorre sostenere investimenti insostenibili per le singole imprese, tessere alleanze strategiche complesse, recuperare ritardi rispetto a concorrenti europei, protetti da ricche reti di sostegno. I risultati ottenuti in questi anni testimoniano l'impegno delle principali filiere economiche italiane e dei grandi quartieri espositivi. Il vero salto, in termini di quantità e di radicamento, è possibile ma necessita di una strategia di promozione di sistema, da tempo evocata ma finora sempre rinviata.

    Quanto alle speranze per il 2015 spiccano il trascinamento dei risultati del secondo semestre 2014, grazie alla ripresa della domanda, pur con alcune vistose eccezioni, nei maggiori Paesi esteri, e le ricadute derivanti dal maggior numero di fiere biennali negli anni dispari. Infine l'anno gode dell'impulso di Expo2015, l'evento di durata semestrale che coinvolge l'intero Paese e che sviluppa un ampio indotto di attività per chi organizza o allestisce fiere. Per tradizione l'Esposizione universale porta, oltre a tanti turisti, un picco di riunioni d'affari e di affluenza alle fiere: un viaggio per due risultati. Il calendario a Milano è brillante e anche le fiere nelle regioni vicine sono in spolvero. Un bell'esempio della convenienza a fare sistema.

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