Economia

Da Sanremo «regalo» di 4 milioni alla Rai

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Regole e incentivi

Da Sanremo «regalo» di 4 milioni alla Rai

  • –Andrea Biondi

A Viale Mazzini si stanno fregando le mani. A far di conto, il Festival di Sanremo sembra essere diventato un affare per la Rai. Non che non lo si farebbe anche in perdita, come è accaduto per tanti anni e come la Corte dei Conti ha messo in rilievo più e più volte. Ma dai numeri che trapelano la kermesse, arrivata quest’anno alla 65esima edizione e che sarà condotta su Rai 1 da Carlo Conti (affiancato da Emma, Arisa e Rocio Munoz Morales), potrebbe portare bei soldini in cassa. Al momento le cifre a disposizione fotografano uno sbilancio positivo, fra costi e ricavi, di 4 milioni di euro.

Come risulta al Sole 24 Ore la concessionaria Rai Pubblicità ha infatti raccolto 20 milioni di euro. Una cifra al netto delle commissioni per agenzie e centri media (che si aggirano attorno al 15%) e che, secondo alcune previsioni interne, potrebbe salire fino a 22 milioni entro la fine del Festival, in partenza martedì. A fronte di questi 20 milioni netti di raccolta (la cifra ora è questa) sono stati messi in conto costi per 16 milioni, di cui 5,5 dalla convenzione fra Rai e il Comune di Sanremo e 10,5 milioni di costi per l’emittente pubblica.

Il confronto con la scorsa edizione indica un livello di costi pari a 18 milioni di euro: 11 come costi Rai e 7 che per la convenzione Rai-Comune di Sanremo. Dunque, due milioni di costi in meno e profitto che per la Rai salirà a 4 milioni. Il che, per Viale Mazzini significa consolidare un dato positivo di due milioni della scorsa edizione (la prima con conti in nero). Sempre rimanendo in tema di ricavi, per la Rai ci sono anche considerare quelli dalla vendita dei biglietti: circa 600mila euro che vanno così ad aggiungersi ai 20-22 milioni di raccolta pubblicitaria. Una cifra importante, ma del resto i biglietti sono tutt’altro che a buon mercato: mediamente ci vogliono 250 euro a biglietto; per la finalissima il prezzo sale a 600.

Interessante poi quel che Rai Pubblicità ha deciso quest’anno sul versante della politica commerciale. In pratica, la base a listino è passata da 30 a 15 secondi, con un costo diminuito, ma non dimezzato. Anzi: il costo per secondo risulta sostanzialmente raddoppiato. Solo per fare un esempio, un passaggio di 30 secondi durante il primo break nella prima serata costava 231mila euro lo scorso anno. Lo stesso primo passaggio (quest’anno da 15 secondi) scende a 220.800 euro. Risultato: prezzo al secondo salito da 7.700 a 14.700 euro.

Insomma, una mossa tutto sommato furba quella dalla concessionaria guidata da Fabrizio Piscopo che come immediato risultato ha senz’altro quello di allargare la base di clienti. Fra i quali anche quest’anno ci saranno 4 main sponsor: Suzuki, Wind, Unicredit e Conad (dai quali, complessivamente sono arrivati circa 6 milioni di euro). Per loro break dedicati di 45 secondi e product placement ad hoc.

Ultimo dato gli ascolti. La previsione è di stare, in media, sul 40% di share. Nel 2011, secondo le elaborazioni dello Studio Frasi, fu del 49,83% (nella media delle cinque serate). Ma di questi tempi con il 40% si brinda, eccome.

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