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A Napoli nuovo laboratorio del Cnr: si occuperà di beni culturali

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A Napoli nuovo laboratorio del Cnr: si occuperà di beni culturali

Si occuperà di tecnologie applicate ai beni culturali la nuova sede distaccata del Cnr –Itabc, inaugurata a Napoli presso il Distretto ad Alta Tecnologia per le costruzioni sostenibili Stress. Una delle prime tappe di un processo di riorganizzazione del Cnr in poli specializzati (si veda il Sole 24 Ore di domenica 8 febbraio) e fortemente connessi con Università e imprese.
«Un Istituto applicato alla tecnologia dei beni culturali del Cnr per dare contributo alla ricerca richiede grandi competenze specialistiche in campi diversi quali la diagnostica, l'informatica – ha detto il presidente del Cnr Luigi Nicolais – Noi abbiamo messe insieme queste competenze. Non crediamo che quello delle costruzioni sia un settore maturo, al contrario esso è in totale evoluzione. In questo settore possiamo essere leader nazionali».
Se a Napoli il Cnr avvia la nuova cellula dell'Itabac è anche grazie a un lavoro di squadra che ha coinvolto attivamente, oltre al Consiglio nazionale delle Ricerche, anche due Università (Federico II e ateneo del Sannio), Regione Campania e distretto Stress.
«Napoli ricava dalla cultura 0,37 euro per cittadino, Roma 1,67 e Firenze 8. Il nostro obiettivo è contribuire a raddoppiare questo dato in Campania», ha detto il Presidente di Stress Ennio Rubino.
Al centro dell'attenzione del distretto e del Cnr un settore come quello dei Beni culturali che dopo anni di tagli alla spesa e di scarsa efficienza negli interventi è giunto a un grave stato di emergenza soprattutto in Campania. Ma l'Itabc non si occuperà solo di tecnologie per il risanamento e il restauro, come polo del Cnr, infatti adotterà un approccio multidisciplinare per impegnarsi anche su creazione di realtà virtuali.
«L’inaugurazione di una sede del Cnr presso il Distretto Stress è un appuntamento di grande qualità – ha aggiunto l'assessore alla Ricerca della Regione Campania, Guido Trombetti – la struttura opera facendo sistema tra le competenze ed innervando la conoscenza dentro gli enti. Stress è uno dei sei Distretti ad Alta Tecnologia nati in Campania, oltre Imast, e che opera in un settore di grande impatto economico».
La rete dei distretti tecnologici in Campania presenta ormai punte di vera eccellenza. Come nel caso del distretto Stress. «Il settore delle costruzioni rappresenta il 10 per cento del pil italiano e la Campania è l'unica regione che ha creduto in un Distretto che pone attenzione sull'innovazione tecnologia per il costruito e per i beni culturali». Ha concluso il rettore dell’Università Federico II di Napoli, Gaetano Manfredi.
Nelle prossime settimane è attesa a Napoli un’altra importante inaugurazione: quella del polo tecnologico di San Giovanni a Teduccio, con i laboratori del Cnr e dei Dipartimenti di Ingegneria dell’Università Federico II di Napoli.

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