Economia

Energia: Africa e innovazione spingono la padovana Saet

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INTERNAZIONALIZZAZIONE

Energia: Africa e innovazione spingono la padovana Saet

Piccole aziende protagoniste di innovazione, sempre più spesso lontano da casa. L’Africa, continente con grande appeal economico per le imprese manifatturiere europee e italiane, “stimola” la Saet spa, azienda padovana di impiantistica per l’energia e le fonti rinnovabili, 25 milioni di fatturato e 60 addetti, la quale, grazie anche alle commesse ottenute in Africa, si sta specializzando sempre più nelle applicazioni off grid, ovvero nei sistemi di accumulo e stoccaggio dell’energia per aree che non hanno accesso alla rete elettrica fissa.

In Mozambico la Saet ha ottenuto una commessa da 2,5 milioni di euro per un sistema di alimentazione d’energia per un cementificio, mentre altri progetti sono in essere in Tunisia e Marocco. In quest’ultimo Paese, in particolare, la Saet è protagonista, assieme ad altre aziende italiane del settore del fotovoltaico, del progetto “Solar breeder”, ovvero la realizzazione di un distretto industriale autoalimentato dove si insedierà una selezione d’imprese italiane che rappresentano l’intera catena del valore del fotovoltaico. Tra le altre imprese partecipanti al progetto ci sono Brandoni Solare, Friem, RSE, Moroni & Partners, Kenergia Sviluppo e Raptech. Sono previsti investimenti per oltre 22 milioni di euro, ed è la prima volta che un gruppo d’imprese italiane decide di muoversi insieme per vincere la concorrenza internazionale.

«Il progetto, tutto italiano - spiega Antonio Zingales, responsabile commerciale e marketing di Saet – è importante perché mette in contatto direttamente le imprese italiane con le autorità governative del Marocco. Per quanto riguarda noi, in questo cluster che sorgerà nei pressi di Marrakech, installeremo un impianto fotovoltaico da 7 megawatt, da subito off grid».

Quella del Marocco non è la sola iniziativa che vede la Saet lavorare in sinergia con altre imprese italiane. L’azienda padovana ha costituito una Ati (associazione temporanea d’imprese) con la Ducati Energia di Bologna, per l’istallazione e la realizzazione di un mega impianto di accumulo di energia nel Sud Italia. Si tratta di un sofisticato sistema a batterie, primo per capacità e dimensioni in Italia, che dovrà interagire con le linee di alta tensione e sarà in grado di gestire accumulo e restituzione controllata di energia elettrica, in modo da supportare le energie rinnovabili. Il progetto ha lo scopo di salvaguardare le energie rinnovabili non programmabili accumulando l’energia nelle ore di esubero e rilasciandola nelle ore di maggiore domanda.

«La percentuale di energia prodotta da fonti non prevedibili come vento, sole e acqua – spiega Zingales – sta diventando sempre più rilevante nel bilancio di potenza in Italia. Ma se non c’è la possibilità di accumulo, si butta via una fetta di energia importante. Noi, con questo impianto, siamo in grado di immagazzinarla e rilasciarla nel momento del bisogno». L’energy storage sarà realizzato all’interno di un parco eolico tra la Campania e la Puglia, «ma non possiamo rivelare dove, né il nome del nostro committente – aggiunge il presidente di Saet Carlo Portalupi -. Si tratta comunque di un investimento complessivo di 150 milioni di cui 10 costituiscono la nostra commessa». Per questo progetto mai realizzato in Italia la Saet realizzerà anche le sottostazioni di collegamento con gli impianti dell’alta tensione.

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