Economia

Banca Etruria taglia i salari ai manager

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IL VERTICE

Banca Etruria taglia i salari ai manager

Sacrifici sì, ma per tutti, vertice compreso. E, soprattutto, riduzione al minimo dell’impatto sociale. L’accordo raggiunto da Banca Etruria che, spiega una nota sindacale, ha accumulato sofferenze per due miliardi di euro e incagli per 800 milioni, non riguarderà solo i bancari, ma anche i banchieri. Gli impatti sul bilancio 2014 sono in fase di quantificazione e dipenderanno dalle effettive adesioni all’esodo dei dipendenti interessati: al momento, secondo la banca, si può stimare in una forchetta tra 45 e 55 milioni di euro. Il risparmio a regime del costo del lavoro sarà, invece, circa 32 milioni di euro.

L’accordo, il cui perno sono i contratti di solidarietà, è stato raggiunto nonostante il blocco delle relazioni sindacali nei gruppi deciso dai sindacati nazionali per il rinnovo del ccnl: la procedura aperta dalla banca aveva carattere di urgenza perché c’era il rischio che, senza un confronto con i sindacati, venisse applicata la legge sui licenziamenti collettivi, con il pericolo di un possibile commissariamento. Nel negoziato sono intervenute anche le segreterie nazionali di Fabi, Fiba, Fisac, Uilca e Dircredito. «Abbiamo preteso - dice il segretario nazionale della Fabi, Mauro Scarin - che i sacrifici per risanare i conti dell’azienda fossero condivisi anche dal management, negoziando un taglio della loro retribuzione. È giusto che coloro che hanno portato la banca in questa situazione paghino». Viste anche le dinamiche a livello di rinnovo del contratto nazionale, i sindacati hanno chiesto di non toccare l’integrativo: integrativo che è molto più snello di altre banche e aumenta del 7-8% il contratto nazionale, quando nei grandi gruppi la percentuale può arrivare anche al 20-25%. Questo è stato fatto a fronte di qualche giornata di solidarietà in più. «Abbiamo posto al tavolo l’impegno delle tutele occupazionali di tutti i lavoratori del gruppo, contenuto i tagli, mantenuto la contrattazione integrativa, utilizzato strumenti quali gli ammortizzatori, escludendo i licenziamenti collettivi previsti dalla l.223 e abbiamo preteso una equità nei sacrifici», spiega Sergio Girgenti, segretario nazionale Fiba Cisl.

Cominciando dal vertice, nel triennio, secondo quanto si legge nell’accordo, i top manager parteciperanno alla solidarietà in misura maggiore - con 54 giornate nel triennio - e vedranno ridotto il pacchetto di benefit e il pacchetto retributivo. Tra l’altro, se fino allo scorso anno potevano esserci incarichi retribuiti nelle varie società del gruppo, gli incarichi diventano a titolo gratuito. Secondo una stima dei sindacati questo porterà a un taglio della retribuzione dei manager che oscillerà tra il 10 e il 15%. Inoltre ci sarà una riduzione sulle spese di governance delle società del gruppo pari al 50% che sarà oggetto di monitoraggio attraverso un tavolo congiunto azienda-sindacati.

Venendo alle misure che interessano la base, invece, ci saranno 210 prepensionamenti entro il 2019, ma solo su base volontaria e incentivata. Gli interventi previsti dall’azienda prevedevano 410 tagli di posizioni full time equivalent (oltre il 20% della forza lavoro costituita da circa 1.800 dipendenti). «Siamo riusciti a dimezzare gli esuberi, ottenendo che le uscite avvenissero solo in forma volontaria e incentivata, e soprattutto abbiamo garantito il mantenimento dei posti, nonostante le difficilissime condizioni di mercato», spiega Giovanni Lorito, coordinatore Fabi di Banca Etruria. È stata, poi, negoziata una media di 38 giornate di solidarietà nel triennio - si va dalle 35 per chi ha un lordo inferiore a 40mila euro fino a 54 per chi supera i 100mila euro -: di queste giornate in media 14 saranno pagate al 60% dal Fondo esuberi di categoria, tenendo conto anche della fascia di reddito dei dipendenti, mentre le altre, in assenza di interventi pubblici, saranno a carico dei dipendenti. Significa che i lavoratori per le giornate di sospensione dell’orario di lavoro percepiranno oltre la metà del proprio stipendio.

Se poi dovessero arrivare alla banca più di 210 richieste di esodo incentivato le giornate di solidarietà dei lavoratori verranno ridotte, così come le altre misure di contenimento dei costi del personale. Per raggiungere l’obiettivo sono stati necessari anche altri interventi sul costo del lavoro, come la fruizione obbligatoria di ferie, banca ore e giorni di festività soppresse arretrati, l’accoglimento, nel triennio, fino a un massimo di 120 richieste di part time, e il blocco del turn over.