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Arredamento, rotta su Usa e Cina

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Arredamento, rotta su Usa e Cina

  • –Laura Cavestri

nuovi scenari

La crisi russo-ucraina impone un mutamento di strategia

e la ricerca di nuovi sbocchi verso le aree più

dinamiche del pianeta

milano

Biglietto aereo da Mosca a New York, con scalo a Shanghai, sperando che non sia di sola andata.

Con la presentazione a Milano della 54esima edizione del Salone del Mobile – che aprirà le porte da martedì 14 a domenica 19 aprile, nel polo fieristico milanese di Rho – il settore del legno-arredo vira maggiormente sulle esigenze dell’industria e sulla necessità di comunicare e valorizzare l’artigianalità della manifattura italiana. E dal 35° piano (su 50) del nuovo grattacielo Isozaki in costruzione, nell’area milanese di Citylife – dove ieri si è svolta la presentazione delle novità 2015 della kermesse – guarda al futuro spingendo sull’acceleratore di un export mirato ai Paesi in cui maggiore è il potenziale in un’ottica di medio-lungo periodo.

Verso gli Usa (grazie alla galoppante ripresa economica, immobiliare e al cambio euro-dollaro a noi più favorevole, passato in pochi mesi da 1,50 a 1,12), in linea con la penetrazione distributiva dei prodotti italiani nel mid-west, che è anche al centro del “Piano Usa” portato avanti da Mise e Ice. E verso la Cina, che nel 2014 ci ha visto surclassare, per la prima volta, i tedeschi,in termini di vendite .

Mercato, quello cinese (in cui nel 2016 è previsto lo sbarco della prima fiera del mobile italiano), balzato di oltre il 22% nei primi 9 mesi del 2014 (gli ultimi dati disponibili), a 180 milioni di euro, mentre gli Usa, cresciuti di quasi il 10% sfiorano i 600 milioni di euro.

All’aumentare delle nubi su Mosca (5° mercato per il nostro export, ma, ad esempio, il primo per il solo comparto dell’ufficio), il Salone sposta quindi la sua attenzione, anche in virtù del fatto che venerdì scorso il vice ministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha annunciato, tra le 40 fiere cui saranno destinati i 50 milioni di euro per progetti di internazionalizzazione e sviluppo all’estero delle Pmi, sia il Salone del Mobile di Milano, sia la sua “proiezione” russa a ottobre, I Saloni di Mosca.

I progetti, per questa edizione, sono già tutti finanziati. Con i fondi aggiuntivi, però, si potrebbe puntare sulla promozione internazionale negli Usa e sostenere il “debutto” delle Pmi alla fiera in Cina.

L’appuntamento internazionale con il Salone del Mobile, quest’anno, arriva alla vigilia di Expo e sarà una sorta di prova generale per accogliere, come nel 2014, oltre 300mila visitatori da oltre 160 Paesi. Al centro ci sono le due biennali, Euroluce e Ufficio.

«Il settore luce – ha spiegato il presidente di Assoluce, Stefano Bordone – vale 2,1 miliardi , esporta per il 70% e grazie alle vendite estere siamo cresciuti del 2,7%». L’Unesco ha proclamato il 2015 anno della luce e nel centro di Milano, in piazza San Fedele, nei giorni del Salone,si potrà visitare l’installazione «Favilla - Ogni luce una voce», curata da Attilio Stocchi.

Più preoccupato per gli effetti della crisi russa è Marco Predari, presidente di Assufficio: «Siamo il primo Paese esportatore in Russia per i componenti ufficio. Speriamo che non vi sia un’escalation. Ma la volata americana, quest’anno, ci ha fatto crescere in quel mercato del 90 per cento. Anche perché oltre ai componenti d’arredo, stiamo crescendo nell’offerta: pannelli, sistemi per l’acustica e per migliorare il comfort passivo negli ambienti di lavoro». Molto atteso, quindi, il progetto dell’architetto internazionale Michele De Lucchi («La Passeggiata»), che allestirà il nuovo Workplace 3.0: attività e modi diversi di lavorare generano diversi spazi di lavoro. Non solo scrivanie e computer, ma anche progetti per abitarli come luoghi di relazioni, incontri e vivere insieme.

Per raccontare le imprese italiane e l’artigianalità della manifattura agli stranieri, quest’anno debutta la app «In Italy». Obiettivo: esplorare 5 soluzioni abitative – a Lecce, Milano, Roma, Venezia e nella Val d’Orcia – per 5 stili d’interni. Cliccando sulle 64 aziende che hanno partecipato agli allestimenti si potrà “entrare in fabbrica”, conoscerne storia, mission, prodotti e collaborazioni con architetti.

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