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Padova, il manifatturiero rialza la testa

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Padova, il manifatturiero rialza la testa

«Se saranno confermati i dati del Centro studi di Confindustria direi che il 2015 potrebbe essere non solo uno spartiacque, ma un anno di vera ripresa economica»: il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi sfodera ottimismo a Padova, dove si tiene l’assemblea degli industriali non a caso intitolata ItaliaVenexto, con la parola “next” ben evidenziata a indicare la volontà di «andare avanti con fiducia».

Una fiducia che torna a essere sostenuta anche dai numeri: i dati Confindustria-Fondazione NordEst mostrano per i primi nove mesi del 2014 una produzione che rivede il segno positivo (+0,1%) dopo due anni di caduta (-5,3% nel 2012, -1,8% nel 2013). Sebbene ancora a velocità «modesta e discontinua», l’industria rialza la testa - guidata dalla chimica, dalla farmaceutica e dall’alimentare - e l’occupazione dà segnali incoraggianti di stabilizzazione.

«Eravamo la terra del “piccolo è bello” – dice Massimo Finco, neoeletto presidente dell’associazione industriali -. Non è più così, ma non commettiamo l’errore di buttare tutto: in quel “piccolo” c’era un inarrivabile patrimonio di conoscenze e di competenze. Altro che ubriaconi».

Una stoccata all’infelice uscita di Oliviero Toscani, e la rivendicazione «dell’orgoglio di chi ha creato lavoro e benessere: va detto con chiarezza che noi non chiediamo aiuti di Stato, chiediamo risposte, velocità decisionale, certezze sui tempi e sulle leggi. Tutte cose che non costano miliardi, ma piuttosto richiedono buon senso e volontà politica di agire».

Il governo, ha sottolineato il ministro, «ha fatto tantissimo in questi ultimi mesi per sostenere soprattutto un rilancio industriale in particolare per il settore manifatturiero, con un occhio d’attenzione per le Pmi. Il termine fiducia è fondamentale: la ripresa degli investimenti che stiamo vedendo passa da una ripresa nella confidenza verso il futuro».

Marco Fortis (università Cattolica e Fondazione Edison) paragona la cintura industriale veneta (Padova con Vicenza e Treviso) e la Westfalia Orientale, che risulta inferiore per valore aggiunto dell’industria. Come Veneto e provincia di Padova, «vogliamo dare una forte spinta al cambiamento, diventare il laboratorio per sperimentare riforme concrete», sottolinea Finco, che cita «forme di federalismo che gran parte di noi auspica, assieme a quella spending review di cui sembra tutti si siano dimenticati».

Intanto Massimo Pavin, presidente uscente, indossa una cravatta con i colori dell’Indiana, dove sta costruendo uno stabilimento: dalla decisione alla realizzazione sono bastati sei mesi, due settimane per le autorizzazioni.

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