Economia

Ilva: finanziamento ponte da Cdp per 400 milioni di euro

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SIDERURGIA

Ilva: finanziamento ponte da Cdp per 400 milioni di euro

«Si tratta di resistere queste due settimane. Ci sono gli elementi per farlo - dice il sottosegretario Delrio riferendosi all'indotto e al trasporto -. Il Governo sta preparando degli emendamenti sulla prededucibilità dei crediti e la prededucibilità includerà gran parte di queste aziende». L'Ilva infine avrà un finanziamento ponte di 400 milioni da Cassa Depositi e Prestiti attraverso un emendamento al decreto legge che sarà votato martedì. L'emendamento autorizza i commissari dell'Ilva a «stipulare finanziamenti per un ammontare complessivo fino a 400 milioni di euro, assistiti dalla garanzia dello Stato».

È, in sintesi, il risultato dell’incontro di ieri a Roma tra esponenti del governo e i rappresentanti dell’indotto Ilva: da Taranto a Genova, da Novi Ligure a Marghera.

«L'incontro di oggi pomeriggio col Governo è stato un passo avanti. Penso che si debba tornare al lavoro nell'Ilva e attendere che il decreto sia convertito in legge. Quello sarà il vero banco di prova per vedere se quanto il Governo ha assicurato oggi, è diventato realtà ed è entrato a far parte della legge». Così il presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo, al termine del confronto a Palazzo Chigi col sottosegretario alla presidenza, Graziano Delrio, il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova. Anche il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, presente all'incontro tra il Governo e una delegazione dell'indotto e del trasporto Ilva, parla di «incontro positivo» e di «risposte rassicuranti» arrivate dall'esecutivo, ma parte di quanti sono andati oggi a Roma, a protestare in piazza Montecitorio, non sono dello stesso avviso. Sarebbero soprattutto trasportatori. «Alla base di Confindustria Taranto - aggiunge Cesareo -diffonderò un messaggio di fiducia. Penso che la linea debba essere questa nell'assemblea che terremo tra qualche giorno. Poi, se gli impegni annunciati non diverranno realtà, è chiaro che potremo sempre riprendere la protesta e anche bloccare l'Ilva se sarà necessario. Capisco le preoccupazioni di molti, ma irrigidirsi adesso non ha senso. Certamente - afferma ancora Cesareo - l'incontro di Palazzo Chigi non poteva terminare con l'emissione dei bonifici».
Stamattina da Taranto sono partite in pullman circa mille persone tra imprenditori e trasportatori. In piazza Montecitorio anche delegazioni di altre città dell'indotto Ilva. Intorno alle 14 è poi cominciato il vertice a Palazzo Chigi durato circa due ore. «Il Governo - riferisce il presidente di Confindustria Taranto - ha detto che stanno allargando le maglie dell'emendamento al decreto legge per consentire la più ampia tutela possibile dell'indotto. Il Governo è consapevole che è in gioco l'attività di tante piccole e medie imprese e che queste realtà sono strettamente funzionali alla prosecuzione dell'attività dell'Ilva. Per quanto riguarda i crediti pregressi - annuncia Cesareo -, si sta studiando una moratoria delle fatture Ilva con le banche, l'aumento del budget del Fondo centrale di garanzia da 30 a 35 milioni, la possibilità di sospendere per sei mesi l'Iva ai trasportatori. Passi avanti di cui penso si debba prendere atto».
«Per il presente e per il futuro dell'Ilva - afferma ancora il presidente di Confindustria Taranto - oggi ci è stato detto che non c'è problema in quanto la nuova liquidità all'amministrazione straordinaria dell'azienda sta arrivando. Tempo una settimana, dieci giorni, e i commissari straordinari dell'Ilva saranno in grado di pagare i lavori e le prestazioni effettuate a partire dal 21 gennaio in poi, data in cui l'amministrazione straordinaria stessa è cominciata».
Per il sindaco di Taranto, Stefàno, «oggi il Governo ha illustrato non solo le iniziative per l'indotto e i trasportatori, ma anche quello che si sta mettendo in campo per il risanamento e il rilancio dell'Ilva in termini di risorse. Si tratta - aggiunge il sindaco di Taranto - del miliardo e 200 milioni sequestrato ai Riva, di cui con gli emendamenti al decreto è stata migliorata l'utilizzabilità, dei 156 milioni dell'accantonamento Fintecna, e degli ulteriori 260 che arriveranno col prestito ponte garantito dallo Stato. Mi sembra una manovra corposa. Oggi - conclude il sindaco di Taranto - ho avuto ulteriore contezza come il Governo abbia ben presente la questione Ilva e la crisi della nostra città».

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