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Alberghi sempre più digitali: come usufruire del tax credit

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TURISMO

Alberghi sempre più digitali: come usufruire del tax credit

Diventa operativo il credito d’imposta del 30% concesso alle strutture ricettive che trasferiscono sul web i loro servizi. Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, e quello dell’Economia, Pier Carlo Padoan, hanno infatti firmato il decreto attuativo di una norma prevista dal decreto Art bonus (Dl 83/2014), che ha riconosciuto il bonus fiscale agli esercizi turistici per gli anni 2014, 2015 e 2016. La norma “madre” ha anche fissato in 41.666 euro il tetto di spesa complessivo sul quale si può applicare il credito del 30%.

Risorse limitate
Dunque, ogni struttura può vantare uno sconto di 12.500 euro totali. E sempre la disposizione del Dl Art bonus ha stanziato 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2019 a copertura del nuovo tax credit. Questo significa che si accederà alle agevolazioni in ragione delle risorse disponibili, sulla base dell’ordine di presentazione delle domande. Il 10% di quegli stanziamenti è riservato alle agenzie di viaggi e ai tour operator.

Chi può accedere al bonus
Perché il credito d’imposta diventasse efficace occorreva, però, il decreto attuativo, il quale ha precisato una serie di condizioni. Intanto ha definito il campo delle strutture ricettive che possono candidarsi allo sconto fiscale: si va dall’albergo ai villaggi albergo, dai marina resort ai condhotel, dagli ostelli per la gioventù alle case per ferie, dai bed and breakfast ai rifugi montani. Fondamentale è che tali strutture svolgano l’attività in via non occasionale.

I lavori agevolabili
Il tax credit - che è alternativo e, pertanto, non comulabile con altre agevolazioni fiscali relative ai medesimi interventi - deve essere ripartito in tre quote annuali di pari importo ed è riconosciuto per i costi sostenuti per interventi di digitalizzazione degli esercizi. Il decreto spiega quali sono i lavori che danno diritto al bonus: per le spese relative a impianti wi-fi sono agevolabili l’acquisto e l’installazione di modem-router, nonché la dotazione hardware per la ricezione del servizio mobile (antenne terrestri, parabole, ripetitori di segnali); per le spese per programmi e sistemi informatici per la vendita diretta di servizi e pernottamenti, dà diritto al tax credit l’acquisto di software e di hardware (server, hard disk).

Sconto anche la formazione
In relazione alle spese per spazi e pubblicità per la promozione e la commercializzazione di servizi e pernottamenti turistici su siti e piattaforme informatiche specializzate, il credito scatta per i contratti di fornitura di spazi web e pubblicità online; sulle spese per servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale, l’agevolazione compete per i contratti di fornitura di prestazione e servizi; riguardo ai costi per strumenti per la promozione digitale di proposte e offerte innovative in tema di inclusione e ospitalità per persone con disabilità, il bonus spetta per la fornitura di prestazioni e servizi e per l’acquisto di software; infine, in relazione alle spese per i servizi di formazione del titolare dell’esercizio e del personale sono agevolabili quelle per il contratto di fornitura e di servizi (docenze e tutoraggio).

I tempi della domanda
Dal 1° gennaio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui si sono effettuate le spese agevolabili, l’impresa deve presentare al ministero dei Beni culturali una domanda per il riconoscimento del credito d’imposta. L’istanza deve essere inoltrata secondo modalità telematiche che devono ancora essere definite. Una volta predisposte le regole telematiche, coloro che hanno sostenuto i costi di digitalizzazione nel 2014 avranno sessanta giorni per inoltrare la domanda di accesso al bonus fiscale. Se nel corso del medesimo anno di imposta si è usufruito di altri aiuti de minimis, l’esercizio deve comunicarlo ai Beni culturali contestualmente alla domanda di accesso al credito d’imposta.

La selezione delle richieste
Una volta ricevute le richieste, il ministero ha sessanta giorni per vagliarle e comunicare all’interessato la concessione o il rifiuto dell’agevolazione. Le domande ammesse - sulla base dell’ordine di presentazione e fino alla concorrenza delle risorse disponibili - sono pubblicate sul sito internet dei Beni culturali. In caso di risposta positiva, l’impresa deve indicare il credito, utilizzabile esclusivamente in compensazione, nella dichiarazione dei redditi.

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