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Così l’arte viene messa “a reddito”

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Così l’arte viene messa “a reddito”

Capire il potenziale di un sito archeologico e ridargli vita con eventi culturali; valutare l’importanza di un bene architettonico e restaurarlo a fini turistici; ristrutturare e recuperare un’area dismessa e trasformarla in un centro culturale e artistico. La prima ricchezza dell’Italia è data dai suoi beni artistici e culturali e “mettere a reddito” questi beni è la mission dell’industria culturale, che negli ultimi anni ha compreso come agire sul recupero e la valorizzazione culturale sia anche una questione di sinergie. Una di queste società, complice anche il contesto in cui è nata e cresciuta, sta lavorando in questo senso, bruciando i tempi e guadagnando fatturati. Si tratta di Valorizzazioni Culturali, azienda veneziana fondata nel 2013 – dall’unione di esperienze pluriennali nel campo di organizzazioni culturali -, che si occupa della valorizzazione e gestione degli asset culturali immobiliari e immateriali, sia di privati che di enti pubblici. In questo senso, ha stretto accordi quadro con l’Anci Veneto, con la Provincia di Vicenza, con altri comuni d’Italia per la creazione di gruppi di lavoro, con l’obiettivo, ad esempio, di individuare o recuperare palazzi o siti per le Film Commission straniere.

«Con la nostra controllata Art-Events – spiega il fondatore e presidente di Valorizzazioni Culturali Filippo Perissinotto – aiutiamo le produzioni straniere e trovare il bene di cui hanno bisogno. Spesso il Demanio non sa dare questo tipo di informazione». L’azienda veneziana (che ha sedi anche a Milano e Torino) è advisor del ministero dell’Economia e delle finanze nella valutazione, consulenza e gestione o vendita di immobili demaniali (mappature e destinazione d'uso). Dopo meno di due anni dalla fondazione, ha in gestione 20 immobili e una serie di eventi che vanno da un progetto di recupero del comune di Saluzzo (Cuneo) all’organizzazione di mostre a Palazzo Cagnola di Milano; dal progetto di riqualificazione del sito archeologico di Lamezia Terme, assieme alla Curia e ad un gruppo di imprenditori locali, al recupero di tenute agricole un Toscana.

«Lavoriamo molto, naturalmente, su Venezia – aggiunge Perissinotto – dove, con uno stanziamento appena varato di 200mila euro, restaureremo una parte del Conservatorio Benedetto Marcello e lo renderemo funzionale per eventi musicali e non. E dove, ad esempio, abbiamo creato Venice Docks, uno spazio recuperato da un cantiere navale riconvertito che ora è un sito tra i più vivaci della Biennale». Il bilancio 2014 di Valorizzazioni Culturali si è chiuso a circa 1 milione di euro, con il 35% di margine e un utile compreso fra il 15 e il 20%. Per il 2015 il presidente prevede una chiusura a 3 milioni di euro. E una serie di iniziative che attirino gli investitori stranieri: «Penso alla allocazione delle sedi italiane delle università straniere, con successive attività continuative e eventi accademici; oppure all’istituzione della sede di fondazioni straniere, private e pubbliche, che decidano di scegliere palazzi storici in città strategiche. Valorizzazioni Culturali sta già lavorando con l’India, la Cina e il Bahrein».

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