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Dossier In alta quota si punta su Svizzera e Asia

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    In alta quota si punta su Svizzera e Asia

    «Vogliamo cogliere l'opportunità dell'Expo per promuovere l'immagine della Valle d'Aosta come terra d'alta quota». Così esordisce Aurelio Marguerettaz, assessore al Turismo della Regione Valle d'Aosta, illustrando le linee strategiche del 2015 per il settore. Un obiettivo, il suo, che fa leva su due eventi che definisce “straordinari”: l'inaugurazione della nuova funivia del Monte Bianco in estate e la celebrazione dei 150 anni dalla conquista del Cervino.

    In dote Marguerettaz porta una stagione invernale partita bene, «con dei buoni risultati nelle vacanze natalizie – spiega – mentre nel corso di gennaio le scarse precipitazioni sono state compensate dall'innevamento artificiale. Le nevicate delle ultime settimane lasciano ben sperare per il seguito della stagione». Il nocciolo duro delle presenze è garantito da una fedele clientela britannica e scandinava, con un trend positivo per gli stranieri che si è consolidato in dieci anni, con centomila presenze in più. «Ma la preoccupazione – commenta Alessandro Cavaliere, presidente Adava, l'Associazione albergatori valdostani – è rappresentata dal mercato russo, che sui grandi comprensori fa sentire il suo calo». Un target aumentato fortemente negli ultimi anni, quest'ultimo, e allargato alla classe media, che oggi più risente gli effetti della svalutazione del rublo. «Pensi che alcuni clienti – sottolinea il manager – ci hanno chiesto di addebitare il conto del soggiorno sulla carta di credito prima ancora di averlo fruito pur di evitare squilibri valutari. L'impressione è che potremmo perdere un 20-25% di queste presenze». Prospettive rassicuranti, invece, arrivano dalla vicina Svizzera: «L'apprezzamento del franco è sicuramente una buona notizia per gli arrivi» avverte l'assessore Marguerettaz. E Cavaliere va oltre nelle previsioni: «Potremmo intercettare quote estere che finora si recavano in Svizzera». Anche se con un peso più contenuto, segnali positivi giungono dai mercati lontani. «Giapponesi e sudcoreani apprezzano la nostra valle in estate – sostiene Fabrizia Derriard, sindaco di Courmayeur – e questi nuovi flussi hanno contribuito ad un ottimo equilibrio di presenze annuali, suddivise in un 50% in estate e un altro 50% in inverno. Il nostro compito è puntare sempre di più sui servizi e sui trasporti pubblici, fondamentali per rendere fruibili i centri di vacanza».

    Svanito il cliché della stagione estiva frequentata esclusivamente da coppie della terza età o famiglie con bambini: durante l'ultima edizione del Tor des Géants, l'endurance trail che si corre per 330 chilometri sulle due Alte Vie della Valle d'Aosta, è stata registrata (dal 7 al 14 settembre scorso) la partecipazione di 700 concorrenti provenienti da 54 Paesi. Per Marguerettaz la chiave del successo «risiede nell'eccellenza del prodotto turistico che cerchiamo di valorizzare – sostiene – con tutte le professionalità turistiche che operano sul territorio». La Regione ha promosso un piano di riqualificazione alberghiera che negli ultimi anni ha visto erogare 300 milioni di investimenti e ha interessato l'80% dell'offerta ricettiva. Un sostegno al settore è rappresentato anche dai mutui regionali a tasso agevolato, «di cui possono beneficiare anche investitori stranieri» sottolinea il presidente Adava. Non è un caso che a dicembre 2014 siano nate due strutture a 5 stelle, il Nira Montana di La Thuile, gestito da Nira Hotels and Resorts (prima struttura italiana del gruppo indiano) e il Grand Hotel Courmayeur Mont Blanc, un investimento della società SviluppoRmb (Sviluppo Relais du Mont Blanc) costituita da una ventina di imprenditori dell'area milanese. New entry che fanno segnare alla piccola regione un vero record, con 6 hotel a 5 stelle in un'area con 130mila residenti e mille strutture alberghiere in tutto.

    La virata sul lusso è parte di un piano più vasto che vede accanto all'alta montagna e ai sentieri in quota che corrono ai piedi dei Quattromila più noti delle Alpi – Monte Bianco, Gran Paradiso, Monte Rosa e Cervino – un progetto dedicato alla Bassa Via. «Vogliamo presentare anche un'altra Valle d'Aosta – sottolinea Marguerettaz – quella della media e della bassa quota, della storia e della tradizione, agricola e antropizzata. Un itinerario pensato per le famiglie che si snoda attraverso i villaggi meno noti del fondovalle, percorribile a piedi o in bici». Il percorso si sviluppa su un anello di 300 km alla scoperta del patrimonio culturale, etnologico e antropologico. «Un prodotto nuovo – aggiunge l'assessore – che ha il vantaggio di proporsi con un rapporto qualità-prezzo interessante in località meno note e dotate di ricettività anche extralberghiera».

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