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Dossier La Consob si candida per i terreni del dopo-Expo

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Dossier | N. (none) articoliSpeciale Expo 2015

La Consob si candida per i terreni del dopo-Expo

MILANO - Anche la Consob si candida per il dopo-Expo. La richiesta è arrivata in Regione Lombardia, con una relazione scritta. E la cosa è subito sembrata interessante ai vertici del Pirellone, uno degli azionisti di riferimento della società Arexpo.

La proposta è quella di occupare una porzione di spazio per realizzare un centro servizi di supporto alle Pmi, rivolto in particolare al mondo delle certificazioni. Si parla della possibilità di far nascere una sorta di “agenzia” europea, che avrebbe senso soprattutto se sugli stessi terreni sorgesse anche un incubatore tecnologico per le imprese, oltre ad un'area occupata dalle facoltà scientifiche dell'università Statale di Milano.

A occuparsi della partita per l'azionista Lombardia è il sottosegretario con delega ai rapporti con la città metropolitana, Giulio Gallera, che segue anche la gestione dei terreni del dopo Expo. Una partita delicata, che ha visto talvolta i due principali soci, Regione e Comune di Milano, su due fronti contrapposti.

Poi però sono successe due cose: 1) il primo bando unico per la vendita del milione quadrato di terra (infrastrutturata) su cui sorgerà da maggio a ottobre il sito espositivo di Expo, del valore di 350 milioni circa, è andato deserto; 2) la prospettiva, caldeggiata dal governatore Roberto Maroni, di realizzare un centro sportivo è definitivamente tramontata, soprattutto dopo che la società del Milan ha lanciato la sua offerta nell'area urbana del Portello.

Quindi ora tutti seduti intorno ad un tavolo per cercare una via d'uscita, anche attraverso una mediazione. Che, grosso modo, sarà questa: mettere insieme le proposte preliminari più interessanti e vedere se hanno una coerenza fra loro; garantire quel 57% di verde richiesto nell'accordo di programma dal Comune; infine, presentare un bando a più “fasi”, o con più lotti, in modo da permettere ai soggetti interessati di entrare nella loro porzione di terreno pur nel rispetto di un disegno complessivamente coerente.

Questi saranno i passaggi su cui sarà impegnato, da qui a giugno, il cda di Arexpo guidato da Luciano Pilotti, che nelle settimane scorse si è già detto favorevole alle proposte arrivate dalla Statale, da Assolombarda (col progetto Nexpo per l'incubatore tecnologico) e dall'Agenzia del territorio. Proposte che si aggiungerebbero all'idea di Palazzo Marino di realizzare un parco dell'innovazione. Insomma, tutte idee da ricomporre e a cui dare un filo logico.

A dirsi interessati, secondo il giro di ricognizione effettuato dalla Regione, sono inoltre anche le associazioni delle cooperative: Lega Coop e Confcoperative, che vorrebbero dare vita ad centro di tutela e ricerca dedicato ai prodotti tipici, denominazioni protette e controllate. Accanto a questo, poi, sono arrivate anche altre idee: quella degli artigiani, che vorrebbero affiancare il progetto degli industriali con uno spazio pensato per le loro necessità, e quella di Coldiretti, che invece immagina uno spazio per bambini, un “agri-nido” con un percorso agrituristico dentro l'area verde.

In Regione i prossimi passaggi tecnici sono strettissimi: nel giro di una settimana ci sarà una ricognizione degli interlocutori e poi sarà redatta una delibera da sottoporre al giudizio della giunta regionale. Entro 15 giorni infine verrà portata la proposta al cda di Arexpo. La società dovrebbe infine lanciare un nuovo bando a giugno, nella prospettiva di aggiudicare almeno i primi lotti alla fine dell'Expo.

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