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forniture e pubblica amministrazione

Split Payment: gli imprenditori toscani fanno appello alle istituzioni per modificare la norma

Confindustria Toscana Sud si appella all’Europa, Cna Toscana ai parlamentari eletti nella regione. Obiettivo: modificare split payment e reverse charge, le misure introdotte dalla Legge di stabilità per i fornitori della pubblica amministrazione e della grande distribuzione, fornitori che si vedranno fatturare senza Iva con la conseguenza di ridurre la propria liquidità.

«Un prestito forzoso e senza interessi che avrà drammatiche ripercussioni sull’occupazione del territorio», lo definisce Andrea Fabianelli, presidente di Confindustria Toscana Sud (Arezzo, Siena e Grosseto), che ha intenzione di provarle tutte per contrastrare «una catastrofe finanziaria», legata al fatto che «lo Stato rimborserà l’Iva in tempi lunghi, verosimilmente 2-3 anni, facendosi anticipare milioni di euro senza pagare un centesimo di interessi».

Nel frattempo, per tamponare la minore liquidità disponibile, «gli imprenditori dovranno bussare alle banche», con effetti disastrosi; la stretta sulla liquidità, stimabile fra il 10 e il 22% del fatturato, si tradurrebbe in una riduzione del personale, in ritardi nel pagamento delle retribuzioni o dei fornitori e nella chiusura di attività. Per questo Fabianelli ha scritto al commissario europeo per gli Affari monetari ed economici Pierre Moscovici, illustrando «l’insensatezza di queste misure» e pregandolo di non avallarle. Tra l’altro, Fabianelli ha sottolineato «l’assurdità» dell’entrata in vigore dello split payment già dal 1 gennaio 2015, pur se subordinata al rilascio di un'apposita autorizzazione comunitaria.

Il presidente di Confindustria Toscana Sud ha incontrato anche il vicepresidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che – riferisce - gli ha assicurato un suo diretto intervento in sede europea. Se le misure sull'Iva sono state presentate come mezzi di contrasto all’evasione fiscale, Fabianelli sottolinea che «non è accettabile che a pagare il conto della lotta all’evasione fiscale siano ancora una volta le imprese oneste e corrette».
Sulla stessa linea Cna Toscana, che lunedì prossimo, 23 febbraio, incontrerà a Firenze i parlamentari eletti nella regione, ai quali presenterà proposte di modifica per reverse charge e split payment.

«Questi meccanismi rischiano di far chiudere molte più aziende di quanto fatto dalla crisi, perché causano gravissimi problemi di liquidità per le imprese - sottolinea l’associazione artigiana - colpendo principalmente i settori costruzioni e installazione impianti, ma anche le imprese di pulizie». In Toscana si tratta di oltre 80mila aziende artigiane del comparto edilizia, con circa 240mila addetti, e 780 imprese di pulizie, con circa 4.100 addetti. Per questo all'incontro con i parlamentari, oltre al presidente Cna Toscana Valter Tamburini, ci saranno i presidenti delle sezioni Costruzioni, Installazione e impianti, Assopulizie dell’associazione. Per adesso hanno confermato la partecipazione la vice presidente del Senato, Valeria Fedeli e gli onorevoli Dario Parrini, Filippo Fossati, Elisa Simoni e Edoardo Fanucci.

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