Economia

Togni brinda ai mercati esteri

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Industria

Togni brinda ai mercati esteri

  • –Natascia Ronchetti

LA STRATEGIA

Partendo da Cina, Norvegia

e Giappone il gruppo vinicolo

vuole raddoppiare in tre anni

il fatturato otreconfine

passando da 7,5 a 15 milioni

SERRA SAN QUIRICO (AN)

Parte da una quota del 20 per cento. E in tre anni vuole raddoppiare i numeri, portando il fatturato estero dagli attuali 7,5 a circa 15 milioni. Per il gruppo Togni di Serra San Quirico, nell’Anconetano (spumante, vini, birra artigianale e acque minerali) si apre una nuova fase: quella dell’espansione oltreconfine.

Partendo da Cina, Russia, Norvegia e Giappone, i principali sbocchi commerciali, il gruppo marchigiano gioca le proprie carte negli Stati Uniti, in Canada e nell’Europa occidentale. Una svolta. «Siamo sempre stati un–azienda abbastanza atipica – spiega l’ad Paolo Togni – con un forte radicamento in Italia e una presenza marginale all’estero. Dopo aver riorganizzato la divisione export investiamo sulla crescita oltreconfine».

Dallo scorso anno, infatti, l’azienda ha messo in moto un investimento di 5 milioni. In parte è destinato ad aumentare la capacità produttiva – che oggi viaggia su circa 290 milioni di bottiglie – e a migliorare gli standard di qualità con l’innovazione tecnologica nell’imbottigliamento. In parte a consolidare presidi in Paesi emergenti dov’è già presente e ad aprire nuovi varchi in mercati maturi che lanciano segnali di una domanda in grande sviluppo.

Tutte aree sulle quali il gruppo si prepara a fare il proprio ingresso con varie etichette. Tra queste il marchio Rocca dei Forti, brand di punta della produzione di spumante con il quale si è già guadagnato la leadership in Italia nel canale della grande distribuzione organizzata, superando multinazionali. Un risultato che ha spinto il balzo del fatturato totale. Togni ha chiuso il 2014 con un bilancio di 50 milioni di euro e un incremento del 5 per cento. Un trampolino di lancio per lo sviluppo, tra partecipazione a manifestazioni di settore, fiere, accordi con importatori, partnership commerciali. Oltre al brand Rocca dei Forti, con il quale l’anno scorso il gruppo ha raggiunto in Italia un aumento del 10% a volume e dell’8% a valore, punta sui vini di CastelFarneto, la cantina acquisita dieci anni fa e prossima a festeggiare i vent’anni dalla costituzione che, trasformata in una avanzata fattoria tecnologica, nelle terre marchigiane del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico, continua a correre: ha chiuso l’anno con un aumento delle vendite pari al 28 per cento.

Sono 47 i Paesi sui quali Togni ha già piantato le proprie bandiere, costruendo le fondamenta per l’espansione globale. La crescita della produzione destinata all’estero riguarderà anche le etichette che contraddistinguono le acque minerali, tra Frasassi e Goccia Blu.

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