Economia

Rogo Thyssen: il nuovo processo d’appello rinviato al 23 maggio

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L’INCIDENTE DEL 2007

Rogo Thyssen: il nuovo processo d’appello rinviato al 23 maggio

Rinviato al 23 maggio il nuovo processo di Appello per i sette morti nel rogo della Thyssenkrupp di Torino. A formulare la richiesta in tribunale a Torino questa mattina è stato il procuratore generale Vittorio Corsi. Nella prima udienza del nuovo processo di appello a carico dei vertici dell’azienda ha preso atto dell’istanza di trasferimento presentata dagli imputati accusati e condannati in primo e secondo grado, con diversi livelli di responsabilità, della morte dei sette operai la notte tra il 5 e il 6 dicembre del 2007.

La tesi è che a Torino non ci siano, dichiarano gli imputati attraverso i loro avvocati difensori, condizioni tali, di contesto, da garantire un giudizio sereno da parte della Corte e dei giudici popolari perché sarebbe troppo alta la tensione e la carica emotiva sul procedimento, come emerso negli anni scorsi.

La ripresa del procedimento nasce dalla decisione della Cassazione, ad aprile scorso, di rinviare al Tribunale di Torino, in particolare alla Corte d’Assise d’Appello, gli atti. Per i fatti del 2007 e relativamente alle responsabilità per la morte dei sette addetti alla Linea 5, hanno scritto i giudici della suprema Corte, non si può parlare di “omicidio volontario con dolo eventuale”, ma di “omicidio colposo”, dunque le pene inflitte vanno ricalcolata in un nuovo procedimento. In sostanza i giudici non mettono in discussione la ricostruzione dei fatti e le gravi carenze in tema di sicurezza, ma chiedono il ricalcolo delle pene in relazione alla tipologia di reato.

In primo grado, l’ex ad della Thyssenkrupp Herald Espenhahn era stato condannato a 16 anni per omicidio con dolo eventuale. Condanne tra i 10 e i 13 anni per Gerald Priegnitz e altri dirigenti dell'azienda e dello stabilimento, Gerald Priegnitz, membro del comitato esecutivo dell'azienda, Daniele Moroni, dirigente, Marco Pucci, Cosimo Cafueri, responsabile della sicurezza, e Giuseppe Salerno, responsabile dello stabilimento. In appello, il 23 febbraio 2013, la pena è stata ridotta a 10 per l’ex per il reato di omicidio doloso con colpa cosciente, così come è stata rivista per gli altri imputati.

Sarà ora la stessa Cassazione a decidere se il dibattimento resterà a Torino o se sarà invece spostato a Milano accogliendo così la richiesta degli imputati.

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