
Un piano Marshall del Terzo Millennio è il cuore del “Manifesto per l’industria dei servizi” presentato da Alfredo Romeo, neo presidente della consociata italiana dell’Ifma, Associazione internazionale dei professionisti del Facility Management presente in 94 Paesi con 24mila membri che gestiscono qualcosa come 10 miliardi di metri quadrati di proprietà per vendite annuali in prodotti e servizi pari a 100 miliardi di dollari.
Insomma, un vero e proprio colosso che ha scelto come proprio rappresentante il leader europeo di settore (prende il posto di Marco Decio), mentre il tema della riqualificazione delle città diventa centrale nei progetti della politica e nelle preoccupazioni della pubblica amministrazione. Il tutto, spiega Romeo che guida un’azienda specializzata nella gestione e valorizzazione dei patrimoni pubblici e privati, con l’obiettivo di migliorare la vita di milioni di cittadini.
Non sfugge a nessuno, infatti, e tutti possono riferirsi alla propria esperienza personale, che gli spazi urbani di piccoli comuni o grandi metropoli sono diventati sempre meno capaci di liberare e assecondare la creatività degli abitanti che appaiono piuttosto chiusi in gabbie penose. Il persistente rifiuto, consapevole o meno, il più delle volte ideologico, di ricorrere a moderne tecniche di gestione ha infatti ingessato ogni attività limitando la capacità di creare ricchezza.
Le città, insomma, chi più chi meno, sono piombate in un caos amministrativo che rende davvero difficile intervenire per la migliore e più veloce soluzione dei problemi con il risultato di diventare repulsive laddove sono sorte per accogliere uomini e risorse. I disagi di sistema si sommano alle sofferenze quotidiane nella pericolosa accettazione di una normalità scadente. E invece no, non è così che deve andare. Secondo Romeo «un territorio che riesca ad attrarre lavoratori e imprese innovative può vedere la propria economia evolvere in direzioni che lo renderanno progressivamente più attraente e non solo per i propri cittadini-utenti». Le città cui pensa il neo presidente dell’Ifma, in definitiva, sono luoghi di benessere, incubatori d’iniziative intelligenti e applicazioni evolute. Una tensione al paradiso contro l’inferno di oggi. Argomento non secondario del Manifesto di Romeo riguarda poi la possibilità-necessità di tutelare il risparmio degli investitori che, specialmente in Italia, hanno scelto il mattone come oggetto del desiderio decidendo di dedicargli gran parte del proprio risparmio.
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