Economia

Dossier Cinghie Magaldi, il futuro è nelle energie rinnovabili

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    Dossier | N. 10 articoli

    Cinghie Magaldi, il futuro è nelle energie rinnovabili

    In origine era la cinghia di trasmissione: in pelle di bufalo, forte, indistruttibile. Il futuro è nelle energie rinnovabili. Tutto nel segno dell’antico motto di una famiglia d’inventori che affonda le radici nel lontano 1596: «Dependable by Innovation», affidabile per l’innovazione. E questo almeno dal 1929, da quando cioè Paolo Magaldi decise d’impiantare a Buccino, in provincia di Salerno, uno stabilimento industriale che fosse capace di produrre e commercializzare in proprio il frutto delle sue intuizioni e l’eredità creativa degli antenati che già nel 1901, per il genio di Emilio ed Eduardo Magaldi, si fanno apprezzare per industriosità.

    Nasce così il mito della Cinghia Magaldi, lunga e robusta, garantita per cinque anni, che andò a ruba presso mulini, cartiere, cantieri navali, ogni sorta d’industria che avesse bisogno di generare potenza. In tempi di guerra, una caratteristica particolarmente apprezzata laddove prodotti similari si spezzavano con facilità interrompendo delicate fasi di lavorazione.

    Ora il Gruppo Magaldi, guidato dal Cavaliere del Lavoro Mario che nel 1960 ne assume il comando, vanta circa 50 brevetti internazionali, ha realizzato oltre mille impianti in trenta paesi nei cinque continenti, fattura 70 milioni l’80% dei quali con l’estero, ha 230 dipendenti per metà laureati e in gran parte ingegneri. Nel suo campo è in assoluto il leader mondiale.

    La fortuna di questo straordinario sviluppo dipende in gran parte dall’evoluzione dell’antica cinghia di bufalo che nel 1964 lascia il passo alla micidiale Super Belt, un nastro trasportatore corazzato, in acciaio, capace di reggere alle temperature più alte e a grandi pesi, pensato proprio da Mario per la rimozione di materiali difficili. La Super Belt, che viene messa in produzione nel 1972, diventerà il cuore del sistema Mac, Magaldi Ash Cooler, che dal 1988 consentirà di estrarre a secco la cenere pesante che si accumula nelle caldaie delle centrali elettriche a carbone consentendo di risparmiare fiumi di acqua e di recuperare tempo prezioso.

    Grazie a un continuo investimento in ricerca, tra il 5 e il 6% del fatturato di ogni anno, e a prestigiose collaborazioni scientifiche con le Università di Napoli e Salerno, il Cnr e il Mit di Boston, le derivazioni e le applicazioni dell’originaria e originale scoperta diventano numerosissime e ciascuna consente di risolvere un problema. Gli anni Novanta sono quelli della crescita internazionale battezzata da una forte collaborazione con la giapponese Kawasaki, che ancora dura. Con il nuovo Millennio prendono vita tre diverse Magaldi Power in Australia, Germania e India per servire sul campo mercati particolarmente esigenti e ricettivi nel settore emergente della produzione energetica. Nel 2012 viene alla luce Stem, il Solare Termodinamico Magaldi, sistema evoluto ed efficiente in grado di accumulare energia con i raggi della grande stella e rilasciarla anche di notte nei luoghi più remoti. Si stringono accordi un po’ dovunque e anche con l’Enel in Italia.

    Il Gruppo diventa tale grazie alla fondazione di nuove società tra cui la Rrs per incrementare lo studio e l’utilizzo dei brevetti con il compito di mettere a punto tecnologie esclusive che infatti danno vita a nuove invenzioni come il Fluimac o l’Ecobelt: avanzamenti e ottimizzazioni di prodotti e processi fortunati che consentono all’impresa di Buccino di non perdere lo spirito pionieristico dei suoi inizi.

    Dalle budella di bufalo all’acciaio e da questo allo sfruttamento dell’energia del sole, la famiglia Magaldi, che può contare su una nuova generazione d’imprenditori avendo Mario figli che lavorano in azienda, non ha mai perso quella voglia d’innovare che la inserisce di diritto tra le realtà più dinamiche e apprezzate dell’intero Mezzogiorno industriale.

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