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Confassociazioni: reti d’impresa per andare all’estero più…

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Confassociazioni: reti d’impresa per andare all’estero più strutturati

Una compagine formata da 3,5 milioni di professionisti, tra manager - esperti di marketing, formatori, consulenti tributari e legali, mediatori - che genera il 9% del Pil del Paese (il 21% se si considerano le aziende collegate) e si riunisce in circa 1.500 associazioni italiane.

È l’esercito rappresentato in parte anche da Confassociazioni (175 associazioni per 320mila iscritti), confederazione italiana delle associazioni professionali, casa comune di rappresentanza, che, davanti alle problematiche che si trascinano a causa della crisi e che coinvolgono le aziende italiane, lancia un appello e apre un dibattito su come promuovere e organizzare una internazionalizzazione davvero efficace. «Paghiamo in questi anni una frammentazione pericolosa tra le competenze e gli strumenti in capo allo stato centrale e quelli in capo alle regioni o alle singole realtà associative – dice il presidente Angelo Deiana -, in parte causata dalla riforma del titolo V della Costituzione. Oggi non c’è collaborazione tra i vari attori e anche dal punto di vista dei professionisti questo significa una perdita di saperi che invece vanno messi a sistema».

Confassociazioni spinge sulla sinergie tra politiche governative e territorio e sulla costituzione di reti d’impresa, anche tra professionisti, una strategia vincente per mettere a fattor comune le esperienze glocal. Anche per questo la presentazione dell’iniziativa si è svolta a Verona, città tra le prime in Italia ad aver sviluppato le reti d’impresa. «Abbiamo scelto di far partire questa riflessione dal Veneto – aggiunge Salvo Iavarone, presidente di Confassociazioni International, branca che si occupa specificatamente di mercati esteri – perché da questo territorio, con un importante tessuto produttivo in grado di attirare investimenti e con una dimensione infrastrutturale consistente, può ripartire una ripresa strutturata, vista la vocazione all’export delle imprese regionali». Confassociazioni International mette in campo iniziative concrete: «Stiamo lavorando con le associazioni analoghe alla nostra all’estero – continua Iavarone - e stiamo potenziando la nostra presenza; dopo la sede di Bruxelles, entro l’anno apriremo uffici di rappresentanza a Dubai, Pechino, Kuala Lumpur e New York».

E un impegno preciso è stato preso a Verona anche dal mondo della politica. «Ci impegniamo per un potenziamento degli strumenti di agevolazione dell’export – ha dichiarato Vittorio Sandalli, vice direttore centrale per l’Internazionalizzazione del ministero degli Esteri -. Lo faremo nella cabina di regia per l’Italia internazionale, che ha il compito di dettare le linee guida per il Paese in questo settore. Ma è importante che passi il messaggio di una volontà di collaborazione da parte delle istituzioni e di fiducia reciproca».

«Questo comparto produttivo può dare molto e può crescere anche grazie alla difesa del lavoro autonomo – ha aggiunto la senatrice Cinzia Bonfrisco (Forza Italia) -. Mi impegno a portare all’attenzione della Commissione Bilancio del Senato il problema della contribuzione Inps, passata nell’ultimo anno per questa categoria di lavoratori dal 24 al 30%».

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