Economia

Dossier Sitael, l’azienda che punta alle stelle, scommettendo sui giovani

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    Dossier | N. 10 articoli

    Sitael, l’azienda che punta alle stelle, scommettendo sui giovani

    C’è un’azienda pugliese, la Sitael di Modugno, in provincia di Bari, che per ben due volte è riuscita a sfatare il detto secondo cui nessuno è profeta in patria. La prima, nel 2010, quando venne scoperta e valorizzata dalla Angelo Investments di Vito Pertosa, imprenditore-finanziere della stessa regione, che decide di rilevare la promettente società superando la concorrenza di un fondo tedesco e consentendole di fare un importante salto di qualità.

    La seconda volta è stato il 13 settembre dello scorso anno, in occasione della visita del premier Matteo Renzi che, dopo aver partecipato all’inaugurazione della 78esima Fiera del Levante, taglia il nastro del nuovissimo stabilimento di Mola di Bari congratulandosi con proprietà, management e maestranze perché è quella l’Italia che ama, produttiva e innovativa. Insomma, sebbene ancora nascosta alle cronache della grande stampa e della tv, la Sitael è un piccolo miracolo d’industriosità e tecnologia che nel suo territorio, e in tutto il Sud, rappresenta un chiaro esempio da imitare per uscire dallo sconforto della recessione e dell’arretratezza in genere.

    Si occupa fondamentalmente di piattaforme micro-satellitari e sistemi speciali di propulsione elettrica utili nell’assemblaggio d’impianti rivolti all’osservazione della Terra. La vocazione della Sitael, in una parola, è l’aerospazio. Nata nel 1990 come spin off della Caen, Costruzioni apparecchiature elettroniche nucleari, la società barese conta oggi 200 dipendenti con un’età media inferiore ai 35 anni, per la maggior parte ingegneri elettronici e fisici, dislocati su tre piazze: Modugno e Mola in Puglia e Pisa in Toscana. In breve, è la maggiore realtà italiana privata del settore.

    Oltre a dare lavoro a molti giovani delle Università meridionali, la Sitael ha sempre puntato a recuperare le migliori energie andate via dal Paese per mancanza di opportunità, dando vita a un inedito rientro di cervelli in prevalenza dagli Stati Uniti, dalla Germania, dall’Austria, dalla Francia.

    Coerente con la sua mission, l’azienda tecnologica deve all’estero l’80% del suo fatturato di poco superiore ai 30 milioni (ma in rapida ascesa), avendo come principali clienti l’Agenzia spaziale italiana (Asi), l’Agenzia spaziale europea (Esa), la Jaxa giapponese con la quale mantiene rapporti molto fruttuosi in termini scientifici e di affari, la Nasa americana. Proprio con l’Agenzia statunitense è stata l’unica impresa italiana ad aver partecipato un paio di anni fa al laboratorio spaziale mobile detto Mars Rover Curiosity per l’esplorazione di Marte. Una missione fantascientifica di cui si occuparono con dovizia di particolari i media di tutto il mondo.

    Artefice di questo inusuale successo è il Cavaliere del Lavoro Pertosa, ingegnere, 55 anni, che ha voluto intestare il suo fondo di partecipazioni al padre Angelo, vigilando su una costellazione di società fortemente innovative che sommano quasi mille dipendenti, tutti molto qualificati.
    Tra i gioielli di famiglia, accanto alla promettente Sitael, spiccano i sistemi di controllo per treni e metropolitane, presenti in 50 mercati per la loro capacità di adattarsi alle più diverse infrastrutture ferroviarie, e gli aerei leggeri per addestramento e piacere che hanno fama di essere i più veloci del globo.
    Con la Angelo Investments Vito Pertosa esplora tutti i possibili campi delle nuove tecnologie e applicazioni smart puntando su start up che finora non hanno deluso le sue aspettative consentendogli di essere considerato uno dei massimi esperti nazionali del settore.

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