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Dossier Moto elettrica? Può toccare i 240 km/h

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    Moto elettrica? Può toccare i 240 km/h

    Il mondo della propulsione elettrica si muove velocemente. Il settore automobilistico ha già individuato da tempo nelle batterie e nei kW la soluzione più efficace per la riduzione dei consumi e delle emissioni. Forse è prematuro dire che lo stesso sta accadendo nel mondo delle moto, però dei segnali ci sono e anche importanti. Molte industrie, sia multinazionali che piccoli costruttori, stanno sviluppando dei modelli elettrici. E sono le aziende più piccole, o comunque i marchi meno noti al grande pubblico, ad essere già pronti con i loro modelli, tracciando il cammino verso quella che potrebbe essere una vera e propria (quanto lenta) rivoluzione “silenziosa”.

    Un esempio di questa nuova corrente arriva dall'Italia e precisamente dagli stabilimenti Crp di Modena. Partiamo da qui per spirito campanilistico ma anche perché la Ego, prodotta con il brand Energica, rappresenta la prima moto elettrica sportiva omologata per la circolazione stradale capace di prestazioni davvero esaltanti: 100 kW di potenza (134 cv) e 240 km orari di velocità massima sono le sue credenziali, alle quali si sommano ben 195 Nm di coppia praticamente sempre disponibili. Performance elevate, che cancellano con un colpo di spugna ogni dubbio o perplessità riguardante il “piacere di guidare” richiesto dai motociclisti, con il supporto di un dimensionamento compatto che riproduce gli ingombri di una media cilindrata sportiva di ultima generazione. Un progetto ambizioso quello dell'azienda emiliana, che entro il 2016 proporrà anche il modello Eva, una naked accattivante dalle medesime caratteristiche tecniche.

    Nel settore delle moto elettriche, Brammo è marchio leader. Acquistato di recente dalla multinazionale americana Polaris, il marchio nato nell'Oregon è da alcuni anni protagonista del segmento con un'ampia gamma di moto, enduro, cross, naked, supermotard e altro ancora. Tra le proposte più interessanti c'è certamente la Empulse , una vera streetfighter (declinata anche nell'aggressiva versione R) dal design accattivante e dotata di cambio a sei velocità. Dopo aver sviluppato la rete commerciale negli Stati Uniti, la produzione nel 2012 è stata avviata anche in Europa, presso gli stabilimenti Flextronics a Sàrvàr in Ungheria.

    Tra le aziende più note del settore motociclistico tradizionale, KTM ha debuttato lo scorso anno nel segmento della moto elettrica con la sua Freeride-E, proposta dedicata al fuoristrada ad “impatto zero”. A Mattighofen si è lavorato a questo progetto per diversi anni per poi, una volta messa a punto la tecnologia, dare vita in breve tempo ad un'intera gamma di prodotti che vanno dal modello cross al motard. Disponibili nelle concessionarie a circa 10.000 euro, i dati dichiarati parlano di 30 cv e 44 Nm di coppia motrice forniti da una batteria agli ioni di litio.

    Il progetto Livewire di Harley Davidson, presentato in anteprima allo scorso Salone di Colonia, è l'esempio più calzante di quanto l'industria motociclistica guardi con attenzione allo sviluppo di questo settore. Mostrata allo stadio prototipale, la cruiser americana abbandona i tradizionali due cilindri a V in favore di un motore trifase ad induzione capace di sprigionare una potenza di poco inferiore agli 80 cv e con una coppia di 70 Nm. La Project LiveWire non sarà in vendita e per ora rappresenta una piattaforma realizzata per raccogliere pareri e impressioni da parte degli appassionati di tutto il mondo. Parafrasando una frase celebre di Lao Tsu, «anche il viaggio più lungo comincia con un piccolo passo».

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