Economia

Forte dei Marmi perde il 60% degli alberi

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Il reportage

Forte dei Marmi perde il 60% degli alberi

Forte dei marmi flagellata da una tromba d'aria (LaPresse)
Forte dei marmi flagellata da una tromba d'aria (LaPresse)

«È stato come un’esplosione nucleare». Umberto Buratti, sindaco di Forte dei Marmi, quasi stenta a riconoscere la “sua” cittadina balneare famosa per il verde e per il quieto vivere, che fino a due giorni fa contava più pini marittimi che abitanti (d’inverno sono meno di ottomila). Poi, nella notte tra mercoledì e giovedì, è arrivata una bufera di vento lunga e potente come nessuno ricorda, e il paesaggio della “perla” della Versilia è cambiato. «In 55 anni di vita, mai avevo visto una cosa del genere», sussurra il sindaco. «Dalle due di notte alle otto di mattina, l’intensità del vento non è mai diminuita». La protezione civile ha misurato raffiche alla velocità di 125-135 chilometri orari.

E interi quartieri del Forte, a partire da quello ultrachic di Roma Imperiale “rifugio” estivo di imprenditori, politici e personaggi dello spettacolo che qui hanno ville con parchi e piscine, d’un colpo sono rimasti senza più alberi con la chioma. Pini sradicati e sbatacchiati a terra come se fossero canne di fiume. Lecci abbattuti come se ci fosse stata un’esplosione. Piante secolari venute giù in massa. La pineta della Versiliana, al confine con Marina di Pietrasanta, diventata irriconoscibile a causa dei “buchi” che si sono aperti nel verde. Irriconoscibile pure il centro storico del Forte. Così come il quartiere di Vittoria Apuana.

«Uno strazio», sibila Buratti mentre è ancora alle prese con strade chiuse e invase di rami. Uno strazio che si porta dietro danni ai tetti degli edifici e alle auto sui quali gli alberi sono crollati, ma anche ai giardini, all’asfalto e alla pavimentazione del centro, e danni alla rete elettrica e alla rete del gas: le piante divelte dalla furia del vento hanno compromesso la fornitura di energia in diverse zone della città. «Circa il 60% degli alberi d’alto fusto sono stati abbattuti», prova a stimare il sindaco, che per adesso non si azzarda a prevedere effetti sulla stagione turistica quasi alle porte.

Di positivo c’è che gli stabilimenti balneari del Forte non sono stati spazzati via dalla bufera di vento, come accade (e qui accade spesso) quando passano le trombe d’aria “selettive”: il fatto di non avere piante d’alto fusto questa volta ha salvato i lussuosi “bagni”, apprezzati anche dai turisti russi che qui ormai sono di casa, limitando i danni alle strutture.

Qualche preoccupazione in più si registra negli alberghi che si stanno preparando ad aprire per la stagione estiva. «La situazione è difficile ma non drammatica – spiega Paolo Corchia, presidente di Federalberghi Toscana, mentre è al lavoro in tuta nel giardino del suo hotel di Forte dei Marmi –. Per fortuna gli edifici non hanno subito grandi danni, e tutti noi operatori siamo già al lavoro per rimuovere i rami caduti e abbattere quelli pericolanti».

«Il danno però è molto grave – continua Corchia – dal punto di vista ambientale: una ferita profonda alla bellezza del Forte che richiederà anni per essere sanata. Con l’aggravante che le piante secolari non si possono recuperare».

Le piante sono il grande danneggiato anche sul fronte delle attività economiche: la zona della Versilia è storicamente a forte vocazione orto-florovivaistica, e decine di aziende hanno avuto strutture e serre danneggiate e scoperchiate dalla bufera di vento.

«È presto per una stima dei danni, ora dobbiamo recuperare una situazione di normalità», dice il sindaco Buratti, che non solo ha chiesto lo stato di emergenza ma sta aspettando l’arrivo dei vigili del fuoco dalla Lombardia e dall’Emilia Romagna per dare una mano alle forze “locali”. Al Forte le scuole rimarranno chiuse anche oggi, ma oltre a controllare le scuole c’è da verificare l’agibilità degli edifici che sono stati investiti dalle piante, tra cui il Palazzo comunale e Villa Bertelli, sempre di proprietà del Comune toscano.

A un mese dalla Pasqua, è un difficile inizio per una delle località balneari più esclusive d’Italia, che sulla pace, il mare, l’arte e il verde ha costruito fortuna e appeal. Quel verde che ora è stato fortemente sacrificato da una bufera di vento davvero straordinaria. «Ma anche il Forte è straordinario, e saprà riprendersi», prevede Corchia.