Economia

Più addetti e più giovani nell’agricoltura piemontese

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OCCUPAZIONE

Più addetti e più giovani nell’agricoltura piemontese

Da un lato i dati drammatici, della Coldiretti lombarda, relativi alla scomparsa di quasi una stalla su quattro impegnate nella produzione di latte per il Parmigiano Reggiano e la perdita di migliaia di posti di lavoro rispetto al 2007. Dall’altro lato i dati positivi della Coldiretti Piemonte - confermati anche da Confagricoltura - su un boom dei nuovi occupati in agricoltura, cresciuti del 7,1% a livello nazionale nell’ultimo trimestre del 2014 , ma con un incremento del 17,5% al Nord. «E in Piemonte - aggiunge Delia Revelli, neo presidente della Coldiretti piemontese - il dato è ulteriormente positivo perché la quota dei giovani tra i nuovi ingressi supera il 30%».

Complessivamente, in Piemonte, i dipendenti agricoli under 35 rappresentano il 28,4% del totale ed i titolari di impresa sotto i 40 anni sono il 10,3%. Un trend confermato anche dalla crescente attenzione dei giovani per il mondo agricolo. Gli iscritti agli istituti agrari sono aumentati del 39% e secondo un sondaggio di Coldiretti il 57% dei giovani preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto di ottenere un posto da impiegato in banca o lavorare in una multinazionale.

Ma è un mondo agricolo che cambia «e che - per Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Piemonte - offre prospettive a chi ha idee innovative, a chi vuole valorizzare le potenzialità del territorio, a chi cerca una qualità di vita migliore».

Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura, aggiunge che «nelle campagne c’è l’obiettivo di far crescere l’export e affermare nel mondo il made in Italy, agricolo ed alimentare, ancor più cogliendo le opportunità che possono arrivare da Expo». Ed il presidente di Confagricoltura Torino, Paolo Dentis, insiste sull’importanza che anche nell’Area Metropolitana torinese si riconosca l’importanza dell’agricoltura sia a livello economico sia come tutela dell’ambiente.

Intanto a Cortemilia (Cuneo) si sta già lavorando per preparare la nuova edizione della sagra della nocciola, in programma ad agosto con l’obiettivo di confermare le presenze record dello scorso anno, valorizzando il prodotto locale ed utilizzandolo come traino anche per il turismo. Mentre nella vicina Valle d’Aosta venerdì prossimo verranno presentati i risultati dell’attività di ricerca di Nutralp Vda sulle caratteristiche di mele ed uve coltivate in Valle e dei prodotti di trasformazione ottenuti da questi alimenti, anche sotto l’aspetto salutistico e di prevenzione delle malattie.

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