MILANO
Il Politecnico si prepara a partecipare alla gara per fare l’advisor del dopo-Expo. La società Arexpo, proprietaria delle aree, bandirà nelle prossime settimane, come richiesto dall’Autorità anticorruzione, per realizzare un progetto di valorizzazione del sito espositivo di Expo, una volta terminato l’evento.
L’idea di dare un affidamento diretto all’Università Statale e al Politecnico non è andata a genio all’Authority guidata da Raffaele Cantone, che ha chiesto di creare un regime di concorrenza trasparente anche per il reperimento dello sviluppatore del piano. Così sarà.
La società delle aree, presieduta da Luciano Pilotti, cercherà di conciliare tempi e regole. Pertanto: entro fine marzo un bando per l’advisor; poi entro l’estate il bando di vendita e l’aggiudicazione delle aree.
Il Politecnico, intanto, si vuole ricandidare per fare l’advisor. Non più in compagnia della Statale, che intanto ha avanzato una proposta preliminare per occupare circa 200mila metri quadrati delle aree, su cui far sorgere le sue facoltà scientifiche. Non c’è ancora una cifra chiara, ma sicuramente la Statale non può fare insieme l’advisor e il soggetto interessato. Al Politecnico o a un altro vincitore spetterà il compito di raccogliere le proposte preliminari più interessanti e più coerenti con l’idea di un campus dell’innovazione, con incubatori aziendali e centri di ricerca.
Le proposte più coerenti con questa visione sono quelle della Statale, appunto, di Assolombarda, della Consob, delle cooperative. Gli accordi di programma stipulati dagli azionisti di Arexpo (Comune di Milano e Regione Lombardia e, con quota minore, la Fondazione Fiera di Milano) prevedono che il 54% venga lasciato verde.
Da definire anche il prezzo dei terreni. Il primo bando, andato deserto, aveva una base d’asta di 320 milioni, e non è escluso che stavolta sarà necessario fare un ritocco a ribasso per incentivare la vendita, considerando che gli acquirenti dovranno anche fare un investimento per la costruzione dei propri progetti.
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I NUMERI
320 milioni
I terreni
Il primo bando dei terreni aveva una base d’asta di 320 milioni di euro. È andato deserto
e non è escluso che il prossimo preveda un ritocco al ribasso per incentivare la vendita
54%
Il verde
Gli accordi di programma stipulati dagli azionisti
di Arexpo (Comune di Milano
e Regione Lombardia
e Fondazione Fiera Milano) prevedono che il 54%
venga lasciato verde