Economia

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    Dossier | N. 10 articoli

    Dalle imprese alle famiglie: le bollette «tailor made» di Optima Italia scommettono sui privati

    Adesso è sbarcata con i suoi venditori anche nei centri commerciali. Trecento, per la precisione, sull’intero territorio nazionale. E sembra che l’idea di servire il mercato dei consumatori privati dopo aver fatto fortuna con quello delle imprese trovi riscontro. Tanto che Optima Italia – nata a Napoli nel 1999 per offrire in un solo pacchetto (e bolletta unica) i servizi di gas, energia e telefonia – non conosce crisi e, anzi, continua a crescere senza sosta.

    Sì, l’intuizione di due cugini – Danilo Caruso presidente e Alessio Matrone amministratore delegato – di dare vita a qualcosa che semplificasse la vita al cliente ottimizzando al tempo stesso i suoi consumi, consentendogli anche di risparmiare, si è mostrata vincente. E da subito, con un’escalation che ha portato nel 2014 a contare oltre 100mila utenti in tutto il Paese, per un fatturato di 150 milioni e un’occupazione di 600 persone tra interni e rete commerciale.

    In pratica, ogni utente che decida di affidarsi alle cure della multiutility partenopea beneficia di un’accurata analisi dei fabbisogni e dei consumi che sfocia in un piano personalizzato, tagliato su misura, mirato a far pagare il meno possibile e con la migliore erogazione dei servizi. Un’applicazione web presto disponibile consentirà ad aziende e famiglie di calcolare in autonomia le proprie necessità e il conseguente livello del canone mensile.

    Si tratta senza dubbio di un’applicazione smart, intelligente e profittevole, che si avvantaggia della frammentazione e complessità dei fornitori tradizionali. E per essere in sintonia con l’innovazione introdotta, il quartier generale che occupa un palazzo storico del centro città è stato completamente adattato alla moda delle aziende californiane della Silicon Valley con tanto di centro benessere, sauna e postazioni di gioco per rilassare il corpo e allenare la mente.

    Non desta dunque meraviglia che i dipendenti abbiano un’età media inferiore ai trent’anni e si presentino al lavoro in jeans e maglietta. Insomma, per avviare e affermare un business creativo – sembra il messaggio – occorre che l’ambiente sia quello giusto per stimolare e aggregare. Uno degli obiettivi dei fondatori, infatti, è creare una grande squadra dove informatici, esperti di marketing e comunicatori sappiano giocare insieme.
    L’attenzione ai giovani è dimostrata anche dall’investimento in borse di studio riservate agli studenti più intraprendenti e meritevoli partecipanti al programma Erasmus per lo scambio delle esperienze di studio in Europa. L’intesa con le principali università del territorio si conferma virtuosa visto che da quei ranghi proviene la quasi totalità delle assunzioni con un contributo che non si può sottovalutare nel segmento più disastrato del mercato del lavoro meridionale.

    Con l’intento di rafforzare riconoscibilità e credibilità del brand, da qualche tempo si è deciso d’intervenire anche nel campo del cinema, come dimostra il finanziamento al film di Sergio Castellitto «Nessuno si salva da solo», con un cast di attori affermati tra cui Riccardo Scamarcio. Si tratta di una scommessa recente - le proiezioni sono cominciate da poco – ma le premesse dovrebbero far sperare in una nuova mossa indovinata.
    Sperimentando sperimentando, e nel frattempo moltiplicando la varietà dei pacchetti messi a disposizione del pubblico e le relative vendite, Optima Italia può prepararsi con giustificato orgoglio al grande salto: la quotazione in Borsa. Un’eventualità di cui si parla da molto tempo e alla quale si guarda con rinnovata intenzione anche se con la necessaria prudenza. I numeri ci sarebbero, le potenzialità di crescita pure. Occorre trovare il coraggio.

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