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Tutti pazzi per il Barolo: per un ettaro prezzi che superano il milione

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VITICOLTURA

Tutti pazzi per il Barolo: per un ettaro prezzi che superano il milione

Prezzi sempre più alti per le vigne del Barolo. E arrivano aspiranti acquirenti anche da oltre Oceano. Con offerte che, per ora, sono state respinte. Ma i passaggi di proprietà, in questi ultimi mesi, stanno dimostrando che questi 1.984 ettari di Nebbiolo da Barolo, suddivisi in 11 Comuni della Langa (Cuneo), sono diventati estremamente ambiti. Sia da chi è interessato alla produzione di un vino unico, sia da chi è più attento alle ricadute di una speculazione di alto livello.

«D’altronde – spiega Maurizio Rosso, titolare con il fratello Claudio della Cantina Gigi Rosso – il territorio dedicato alla produzione di Barolo è limitato, non può essere ampliato ed i prezzi salgono». A seconda dell’esposizione delle vigne si supera anche il milione di euro all’ettaro. E proprio Gigi Rosso ha ceduto a Roberto Conterno, che guida la Giacomo Conterno, quasi 9 ettari tra vigne di Nebbiolo da Barolo (3,6 ettari), vigne per Nebbiolo (1 ettaro), per Barbera (1 ettaro) e bosco da tartufo d’Alba (oltre 3 ettari). Per un valore complessivo di 6-7 milioni di euro: sicuramente uno dei prezzi più alti pagati per un’operazione di questo tipo.

Rosso precisa che è stata ceduta solo la vigna Airone, non l’azienda. Per Conterno, un “vicino di casa”, si tratta di un rafforzamento dell’offerta di massima qualità nel Barolo. E per i fratelli Rosso la cessione permette di investire considerevolmente sia nella cantina di Castiglione Falletto sia per l’acquisto di vigne a Roddino ed a Diano D’Alba, per la produzione di Barbera, Nebbiolo e per un bianco a Diano.

Tra l’altro l’offerta di Conterno ha superato la concorrenza di un gruppo americano che era interessato alla Gigi Rosso e che ora sta continuando ad esaminare possibili acquisizioni sempre nell’area del Barolo. Dove, però, grandi e piccoli produttori non paiono entusiasmarsi troppo di fronte all’atteggiamento molto “americano” dei potenziali compratori. Meglio vendere agli italiani (e meglio ancora se “langhetti”) piuttosto che a stranieri con aria da conquistatori.

Così è stato più facile per Pio Boffa, titolare di Pio Cesare, acquistare 8 ettari di vigneti a Monforte d’Alba o per la famiglia Boroli procedere ad un’acquisizione di una tenuta a Novello. Ma anche chi non vende e non compra non resta a guardare. La Cascina Bruni, che fa capo alla famiglia Veglio che produce Barolo dal 1897, ha raggiunto un accordo con l’enologo Riccardo Cotarella. Perché la qualità va confermata giorno dopo giorno. E presentata anche all’estero, dove i barolisti piemontesi realizzano il 78% del proprio giro d’affari. Per questo è massiccia la presenza al Prowein di Dusseldorf in attesa del Vinitaly a Verona.

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