Economia

Un «Green Act» per la filiera del legno

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Industria

Un «Green Act» per la filiera del legno

politiche forestali

Vitale per il comparto

anche la valorizzazione

del potenziale boschivo

del Paese, che oggi importa

il 90% del legname

Per la parte «a monte» della filiera legno-arredo il rilancio del mercato interno è cruciale. Delle circa 35mila aziende operative nella lavorazione del legno, nella produzione di pannelli, semilavorati per arredi, imballaggi o nell’edilizia in legno, appena il 22% riesce a esportare.

E la chiave del rilancio passa attraverso l’adozione di politiche di efficienza energetica (come il bonus fiscale al 65% per la riqualificazione energetica degli edifici ) o di politica forestale (attualmente delegata alle Regioni, con l’effetto di differenziazioni territoriali e complicazioni burocratiche).

Le prime servirebbero a incentivare l’utilizzo di materiali e sistemi sostenibili nell’edilizia, le seconde a valorizzare il potenziale boschivo del nostro Paese, oggi fortemente sottoutilizzato. Basti pensare che le aziende italiane del settore importano dall’estero il 90% del legname, nonostante il 33% del territorio italiano sia ricoperto da boschi.

Da qui nasce l’idea di dare vita a un «Green Act», come lo ha definito il ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti, per lo sviluppo di politiche energetiche rispettose dell’ambiente. «Sarebbe un grande passo avanti per la valorizzazione dell’intera filiera – spiega Emanuele Orsini, presidente di Assolegno – e per aumentare la competitività delle nostre aziende sul piano internazionale». Le proposte degli imprenditori vanno dall’estensione fino al 2020 dell’ecobonus al 65% sulle ristrutturazioni, agli incentivi per l’edilizia sostenibile e di qualità o per la riciclabilità e ri-utilizzabilità delle strutture, fino alla defiscalizzazione delle attività forestali delle imprese boschive. «Si tratta di misure a costo zero per il Governo e di importanza vitale per l’intera filiera, oltre che per l’ambiente», aggiunge Orsini, che precisa: «il sentore tra le imprese di questi primi due mesi dell’anno è positivo», ricordando i dati sull’edilizia: le costruzioni in legno sono passate in quattro anni dal 7% al 17% sul totale delle nuove costruzioni e la stima è di raggiungere il 30% nel 2020.

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