IL confronto
Il gruppo svizzero aveva avviato il confronto con i sindacati lo scorso gennaio; ieri ha incontrato a Milano le segreterie nazionali del comparto
Non solo contratti di solidarietà: il futuro degli 867 dipendenti di Perugina passa attraverso una forte valorizzazione del Bacio attraverso la chance offerta da Expo 2015 e una politica di export che aggredisca i mercati emergenti.
Lo ha detto ieri mattina a Milano Leo Wencel, ad italiano del gruppo Nestlé che qui da noi dà lavoro a 2.700 persone, in un incontro con le segreterie nazionali di Fai, Flai e Uila. Siamo al secondo step del confronto avviato con i sindacati a gennaio scorso, per fare il punto sulle strategie che la multinazionale svizzera del food intende mettere in campo per rilanciare le produzioni che stanno soffrendo maggiormente gli effetti della crisi. Osservati speciali, per l’appunto, lo stabilimento umbro di Perugina e quelli dei gelati Motta di Parma e Ferentino (Frosinone), questi altri due con circa 350 addetti. Un anno fa l’azienda ventilò addirittura l’ipotesi di trasformare i contratti di parte dei lavoratori di questi tre stabilimenti da tempo indeterminato a stagionali e con i sindacati fu gelo. Rispetto ad allora si è recuperato terreno sul versante delle relazioni, grazie al rinnovo dell’integrativo di gruppo e agli accordi che a Perugia prevedono due anni di contratti di solidarietà per 210 unità e flessibilità maggiori nei siti del gelato. Arriva tuttavia una richiesta di maggiore intraprendenza dai sindacati che, a gennaio, portarono al quartier generale di Ginevra un documento per il rilancio dell’Italia nelle strategie del gruppo. Una prima risposta è arrivata ieri: Wencel ha condiviso con le sigle una serie di progetti tra cui la presenza a Expo, nel padiglione occupato da Nestlé, di uno stand dedicato alla Perugina per la valorizzazione del Bacio.
Il futuro delle politiche industriali e commerciali di Nestlé Italia è spingere sull’export, soprattutto per prodotti come i Baci e Antica Gelateria del Corso. La valorizzazione delle eccellenze Made in Italy, secondo le intenzioni del ceo, sarà la chiave di volta per il rilancio delle produzioni italiane e il contemporaneo mantenimento dei livelli occupazionali. Di questi temi si tornerà a parlare nel coordinamento di gruppo del prossimo 30 marzo, quando l’azienda dettaglierà piani produttivi e strategici specifici per i vari business. Si va in un certo senso incontro alle richieste delle rsu Perugina che, mercoledì a Perugia in un evento pubblico, hanno presentato una sorta di proprio “piano industriale” per il rilancio del sito che, oltre al Bacio, punta alla valorizzazione di produzioni vecchie (le caramelle Rossana e i biscotti Ore Liete) e nuove (il caffè Nespresso).
Per Pietro Pellegrini di Uila «finalmente soffia una brezza positiva che ci consente di guardare al futuro con cauto ottimismo. L’incontro è la dimostrazione che le relazioni sindacali costituiscono uno strumento essenziale per rafforzare le tutele dei lavoratori». Mauro Macchiesi di Flai, tuttavia, esorta: «Abbiamo compreso i propositi dell’azienda, vogliamo ora entrare nel merito degli investimenti per l’Italia». In ultimo, Giorgio Galbusera di Fai chiosa: «Le idee non mancano, ci aspettiamo però concretezza».
.@MrPriscus
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IN CIFRE
867
I dipendenti
Gli addetti della Perugina avranno due anni di contratti di solidarietà per 210 unità
del sito produttivo umbro e flessibilità maggiori nei siti del gelato
350
Addetti
I lavoratori degli altri due stabilimenti, quello dei gelati Motta di Parma e di Ferentino (Frosinone)
2.700
In Italia
Il numero di addetti occupati dalla multinazionale svizzera
del food nel nostro Paese