Economia

Con Italmercati debutta una rete da cinque miliardi

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Mercati all'ingrosso

Con Italmercati debutta una rete da cinque miliardi

Roma, Milano, Torino, Firenze e Napoli: in queste cinque città sono operativi anche i principali centri agroalimentari e agromercati all'ingrosso italiani. Un asset industriale con superfici attrezzate, nel complesso, per circa 330 ettari, fatturati societari per oltre 55 milioni, 8mila addetti e un giro d'affari delle aziende che vi lavorano che raggiunge i 5 miliardi. Da queste strutture distributive di prodotti freschi – ortofrutta, soprattutto, ma anche pesci, carni e fiori – è nata Italmercati-Rete di imprese, network di imprese che punta a diventare «un importante player nell'economia dei servizi avanzati e presentarsi al mondo come un accreditato “main contractor” nel comparto dei sistemi e delle reti infrastrutturali.

La nuova struttura, costituita il 12 marzo scorso dai soci fondatori – Car di Roma, Caat di Torino, Sogemi di Milano, Mercafir di Firenze e Caan di Napoli – è stata presentata oggi al ministero delle Politiche agricole. Dove il presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini (che è anche direttore generale del Centro agroalimentare di Roma), ha spiegato che l'obiettivo è «creare un campione nazionale e offrire nuove opportunità alle 1.500 aziende che vi lavorano. Vogliamo rivendicare un ruolo e una funzione che pensiamo utili a noi e al sistema Paese». Anche perché, ha aggiunto Pallottini, «il legame tra grandi mercati all'ingrosso e sistema agricolo italiano c'è sempre stato, ma va rivitalizzato e per certi aspetti ripensato. Italmercati punta all'interlocuzione diretta con il governo, su materie che finora sono state decentrate alle regioni. Su temi come le relazioni di filiera, la formazione del prezzo, la sicurezza alimentare, la logistica, la qualità dei servizi, Italmercati può essere, anche in vista dell'Expo, un interlocutore fondamentale per i ministeri delle Politiche agricole, dello Sviluppo economico e dell'Economia».

Italmercati, con gli attuali cinque centri all'ingrosso movimentano già il 50% di frutta e ortaggi a livello nazionale, ma con il prossimo ingresso di altri due soci (in trattative) arriveranno a una quota del 70 per cento.

«Il nostro grosso problema – ha ricordato Ottavio Guala, componente del comitato di gestione di Italmercati e vicepresidente del Caat di Torino – è che spesso i cittadini parlano di mercati e di centri agroalimentari senza sapere cosa sono e come funzionano. Luoghi dove si lavora prevalentemente durante la notte al servizio dei consumatori. In prospettiva, nell'interesse di tutti, ci auguriamo che anche le catene della grande distribuzione organizzata venga ad approvvigionarsi nei nostri mercati».

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