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Dossier Neuromed lancia Neurobiotech: una Rete per la ricerca scientifica al Sud

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    Dossier | N. 10 articoli

    Neuromed lancia Neurobiotech: una Rete per la ricerca scientifica al Sud

    Centosettanta milioni di fatturato, duemila dipendenti la gran parte dei quali medici e ricercatori, all’avanguardia mondiale in molti campi d’azione riguardanti in prevalenza funzionamento e cura di cervello e cuore, la Neuromed di Pozzilli (vicino Venafro, in provincia di Isernia), è la più importante realtà economica e scientifica del Molise e dell’intero Mezzogiorno.

    Nato nel 1976, l’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed è oggi guidato dalla famiglia Patriciello (il componente più conosciuto, Aldo, è anche parlamentare europeo) ed è diventato un gigante che opera nel campo della salute attraverso un numero sempre maggiore di cliniche e ospedali, con una presenza di tutto rispetto anche in Campania, grazie soprattutto a un’intensa e premiata attività di ricerca.

    Al di là dei riconoscimenti internazionali e dei brevetti conseguiti, Neuromed è riuscito a creare un network che in Europa unisce decine di università e ospedali di Regno Unito, Germania, Svizzera, Austria e Polonia che si aggiungono alle oltre 50 collaborazioni attive in Italia, Cnr in testa. Rapporti funzionali sono mantenuti con il Canada, gli Stati Uniti, la Cina e il Giappone.

    Nella più piccola regione d’Italia è funzionante un Parco tecnologico di 50mila metri quadrati, con undici laboratori dotati di apparecchiature uniche e sofisticate dove si sperimentano soluzioni ai problemi del sistema nervoso, ai disturbi cerebrali, ai danni vascolari. Il tutto anche grazie alla disponibilità di uno stabulario con oltre 10mila topi, alcuni di altissimo valore sperimentale, che sono alla base di ricerche altrimenti appannaggio di altri paesi.

    Di particolare interesse il progetto futuristico Cyber Brain, che tende a ricostruire in un chip le capacità motorie venute meno in seguito a traumi e che potrebbe ricondurre le persone offese a una vita quasi normale. Il programma può avere interessanti applicazioni anche in campo militare dov’è possibile migliorare le capacità di reazione e quindi le prestazioni con evidenti ripercussioni sulle chance di vita.

    Da qualche tempo l’Istituto Neuromed può contare sulla consulenza speciale dello scienziato Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina per aver scoperto il virus dell’Aids, che sta producendo una serie di risultati utili nella lotta al Parkinson, all’Alzheimer e all’Autismo grazie anche a un gruppo di lavoro di altissimo livello composto da studiosi selezionati in tutto il mondo. Il contrasto alle malattie neurovegetative è un fiore all’occhiello del Centro molisano.

    Un altro record nella qualità del servizio offerto è rappresentato dal recupero post operatorio dell’Ictus, che pone Neuromed al secondo posto per efficacia tra tutte le strutture italiane. Un risultato eccellente che lo staff medico di Pozzilli, tra i più qualificati in campo sanitario nazionale, riesce a conseguire grazie allo scambio continuo e virtuoso tra ricerca e cura dell’ammalato, studio e applicazione pratica, laboratorio e ospedale.
    L’ultima frontiera dell’impegno Neuromed riguarda la creazione di un Contratto di Rete, “Research Community Internazionale”, per fare massa critica con imprese università e centri di ricerca con l’obiettivo di dare vita a una piattaforma per l’innovazione larga e profonda al servizio di tutti i partecipanti. L’idea di fondo è incentivare il trasferimento tecnologico e la diffusione della conoscenza all’interno di un gruppo aperto – pronto ad accogliere nuovi ingressi – affermando il principio della collaborazione tra soggetti diversi e complementari.

    La Rete prende il nome di Neurobiotech e nasce con l’ambizione di assicurare al Mezzogiorno scientifico un primato nei campi delle neuroscienze e delle biotecnologie da mettere al servizio della comunità nazionale e internazionale tenendo in linea ricerca, produzione e commercializzazione. Niente male come scommessa.

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