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Orogel, 80 milioni di investimenti «congelati» dalla burocrazia

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Orogel, 80 milioni di investimenti «congelati» dalla burocrazia

Una montagna di carte e già quattro anni di attesa. Alla fine al gruppo Orogel (verdure fresche surgelate) i nulla osta per la realizzazione di un nuovo insediamento su un’area di 44mila metri quadrati a fianco dello stabilimento produttivo di Cesena, quartier generale, «peseranno per circa 15 milioni di euro», dice l’amministratore delegato Bruno Piraccini: è il costo dell’attività di conservazione del prodotto affidata a contoterzisti dall’inizio dell’iter autorizzativo.

L’investimento
L’azienda romagnola ha in previsione da tempo un investimento di 80 milioni, che a regime dovrebbero portare 80 addetti oltre gli 850 dipendenti (sui 2.500 totali del gruppo) impiegati nella sede centrale di Cesena. In programma c’è in primo luogo un nuovo capannone da realizzare entro il 2017: un magazzino automatizzato per la conservazione e il confezionamento, che consentirà di portare la capacità produttiva dagli attuali 900mila quintali all’anno a oltre un milione.

Iter infinito
«La burocrazia – dice Piraccini – pesa sulle imprese con costi elevatissimi. Il terreno ad uso produttivo è nella nostra disponibilità da 12 anni. Con la scadenza del piano particolareggiato, nel 2010, abbiamo dovuto riavviare tutto l’iter, affrontando una regolamentazione farraginosa, che prevede il coinvolgimento di venti enti diversi». Se tutto va bene, se non ci saranno altri ostacoli, altre richieste di certificazioni e documenti, l’autorizzazione da parte degli uffici urbanistica ed edilizia privata di comune e provincia dovrebbe arrivare entro l’estate, consentendo l’inizio dei lavori a settembre. «Tutto va fatto nel rispetto rigoroso della normativa – prosegue l’ad – ma gli iter amministrativi per il rilascio delle autorizzazioni devono essere snelliti per non bloccare i programmi di sviluppo delle imprese. Il carico burocratico eccessivo scoraggia le aziende e blocca anche gli investimenti dall’estero».

Il dettaglio dei progetti
Al nuovo insediamento per la logistica (oltre 13mila metri quadrati) e per il confezionamento (tre reparti da 3.600 metri quadrati ciascuno) sono stati destinati 30 milioni di euro. Altri 5 milioni saranno assorbiti dall’aumento della capacità produttiva mentre 12 milioni serviranno per il potenziamento degli impianti per la surgelazione degli ortaggi. Ulteriori 10 milioni serviranno per una nuova struttura meccanizzata a temperatura controllata per accogliere il prodotto in arrivo dalla campagna, con l’automazione di tutto il processo di conferimento e stoccaggio, mentre 8 milioni di euro saranno indirizzati sugli altri due stabilimenti di surgelazione di Ficarolo (Veneto) e Policoro (Basilicata). Orogel ha nel mercato domestico lo sbocco principale. Solo il 5% della produzione di surgelati è destinata all’estero, quota che sale al 20% per il prodotto fresco. Con quasi 2mila soci produttori, il gruppo ha raggiunto un volume d’affari nel 2014 di 328 milioni.

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