Economia

Orogel, burocrazia blocca-tutto

  • Abbonati
  • Accedi
Industria

Orogel, burocrazia blocca-tutto

  • –Natascia Ronchetti

IL PROGETTO

Previsto un magazzino

hi-tech per conservazione

e confezionamento: così

la produzione salirà oltre

il milione di quintali all’anno

CESENA

Una montagna di carte e già quattro anni di attesa. Alla fine al gruppo Orogel (verdure fresche surgelate) i nulla osta per la realizzazione di un nuovo insediamento su un’area di 44mila metri quadrati a fianco dello stabilimento produttivo di Cesena, quartier generale, «peseranno per circa 15 milioni di euro», dice l’amministratore delegato Bruno Piraccini: vale a dire il costo complessivo dell’attività di conservazione del prodotto affidata a contoterzisti dall’inizio dell’iter autorizzativo.

Il nuovo capannone fa parte infatti di un investimento totale di 80 milioni che dovrà essere portato a termine entro il 2017. Un magazzino automatizzato per la conservazione, adibito anche al confezionamento, che libererà spazi produttivi per portare la capacità dagli attuali 900mila quintali all’anno a oltre un milione. Con una operazione che richiederà nuove assunzioni. A regime, 80 addetti in più che si affiancheranno agli attuali 850 dipendenti (sui 2.500 totali che fanno capo al gruppo romagnolo) impiegati nella sede centrale di Cesena.

«La burocrazia – dice Piraccini – continua a pesare sulle imprese con un costo elevatissimo. Il terreno ad uso produttivo è nella nostra disponibilità da 12 anni. Con la scadenza del piano particolareggiato, nel 2010, abbiamo dovuto riavviare tutto l’iter, affrontando una regolamentazione farraginosa, che prevede il coinvolgimento di venti enti diversi».

Se tutto va bene, se non ci saranno altri ostacoli, altre richieste di certificazioni e documenti, l’autorizzazione da parte degli uffici urbanistica ed edilizia privata di comune e provincia dovrebbe arrivare entro l’estate, consentendo l’inizio dei lavori a settembre.

«Tutto deve essere fatto nel rispetto rigoroso della normativa – prosegue l’amministratore delegato – ma gli iter amministrativi per il rilascio delle autorizzazioni devono essere snelliti per non bloccare i programmi di sviluppo delle imprese. Il carico burocratico eccessivo scoraggia le aziende e blocca anche gli investimenti dall’estero».

Al nuovo insediamento per la logistica (oltre 13mila metri quadrati) e per il confezionamento (tre reparti da 3.600 metri quadrati ciascuno) sono stati destinati trenta milioni di euro. Altri cinque saranno assorbiti dall’aumento della capacità produttiva mentre dodici serviranno per il potenziamento degli impianti per la surgelazione degli ortaggi.

Altri dieci milioni, in base al piano di sviluppo, sono convogliati sulla realizzazione di una nuova struttura meccanizzata a temperatura controllata per accogliere il prodotto in arrivo dalla campagna, con l’automazione di tutto il processo di conferimento e stoccaggio, mentre otto saranno indirizzati sugli altri due stabilimenti di surgelazione di Ficarolo (Veneto) e Policoro (Basilicata). Orogel, leader in Italia, ha varato il nuovo programma di investimenti per rispondere a una domanda in crescita. Domanda che, non compressa dalla crisi, arriva in larga parte dal mercato domestico. Solo il 5% della produzione di surgelati è infatti destinata all’estero, quota che sale al 20% per il prodotto fresco. Con quasi duemila soci produttori, il gruppo ha raggiunto un volume d’affari nel 2014 di 328 milioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA